Oggi Romeo Benetti compie 70 anni. Nato ad Albaredo d’Adige (Vr) appunto il 20 ottobre 1945, Benetti è considerato uno dei calciatori più duri della storia del calcio mondiale. In una classifica stilata in Inghilterra veniva considerato il quarto in assoluto, lui si arrabbiò perché riteneva di essere il primo.
Mediano del Milan, della Juventus (ci giocò in due fasi) e della Roma, nonché di Sampdoria, Bolzano (la sua prima squadra: stipendio diecimila lire) Siena e Palermo, alla squadra siciliana venne venduto, nel 1967, dal Taranto, squadra nella quale aveva militato dal 1965. Cinquanta milioni per il trasferimento dalla Puglia alla Sicilia e, nel giro di un anno, trecento milioni per passare dal Palermo alla Juventus. Campione d’Italia con la Juventus, vincitore cinque volte della coppa Italia con Milan, Juventus e Roma, ha vinto anche la coppa delle coppe con il Milan e la coppa Uefa con la Juventus. Mediano della nazionale di calcio, ha anche segnato due gol nelle sue 55 presenze in azzurro: alla Finlandia nel 1977, all’Ungheria nel 1978, primo turno del campionato del mondo in Argentina.
Per un intervento di gioco, in Milan-Bologna 1971, ruppe il ginocchio a Franco Liguori (che lo definì “da ergastolo”) promessa del calcio italiano. Finì anche in tribunale per quello. Benetti è stato soprannominato in vari modi: Maultauser, mulo, da Gianni Brera (che dunque lo paragonava ai cingolati dei tedeschi) oppure Rommel o ancora la roccia. Ma la roccia allevava anche i canarini. Un duro dal cuore tenero. Il giocatore, se non il più importante in assoluto fra i più importanti, nella storia, anche, del calcio tarantino. Auguri.
(foto: fonte wikipedia.it)