È pesante il primo bilancio dei danni causati dal nubifragio del 16 ottobre scorso. Confagricoltura Taranto segnala che sono state diverse le zone colpite, soprattutto sul versante orientale della provincia: Grottaglie, Montemesola, Crispiano e San Marzano; ma anche Taranto ha pagato un dazio oneroso al maltempo, in particolare nelle isole amministrative vicino Grottaglie. Confagricoltura Puglia, prontamente attivata, ha già fatto richiesta di calamità naturale per il Tarantino agli uffici della Regione Puglia.
«Dopo le piogge alluvionali di venerdì scorso – riferisce il presidente di Confagricoltura Taranto, Luca Lazzàro – è ora possibile entrare nei campi e rendersi conto, almeno sommariamente, della situazione. Si tratta del danneggiamento significativo di strutture produttive come uliveti, vigneti e agrumeti. I sopralluoghi sono tuttora in corso, per cui è ancora prematuro fare una stima che si avvicini alla reale consistenza dei danni subiti dalle aziende, ma possiamo dire con certezza che l’impatto del maltempo è stato durissimo su un vasto territorio e su colture pregiate».
Messa in moto la macchina burocratica legata alla calamità, Confagricoltura confida che i tempi per il riconoscimento da parte della Regione prima e del Ministero delle Politiche Agricole dopo siano «i più brevi possibili». «E’ quanto mai necessario – rimarca Lazzàro – che Regione Puglia e Uffici Provinciali per l’Agricoltura operino in modo rapido ed efficiente al fine di far scattare velocemente le clausole di salvaguardia a sostegno delle aziende colpite, segnatamente in materia fiscale e contributiva, e quindi giungere a congrui risarcimenti per il ripristino delle strutture produttive. A tal proposito – conclude Lazzàro – segnalo che nella Legge di Stabilità 2016 sono previsti 140 milioni di euro in due anni per finanziare il programma di agevolazioni assicurative in agricoltura contro le calamità naturali e per sostenere i redditi delle imprese con l’utilizzo di opportuni strumenti di gestione del rischio: è una buona base su cui avviare un primo parziale ristoro per le nostre aziende».