Di seguito un comunicato diffuso dalla polizia:
Un pregiudicato tarantino di 53 anni, da qualche tempo, si rendeva responsabile di continui maltrattamenti nei confronti della moglie e della loro figlia di 16 anni. L’ultimo violento episodio risale allo scorso 2 ottobre che ha provocato alla donna gravi traumi e contusioni al volto ed agli arti.
Gli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Taranto, non appena acquisiti gli elementi necessari e sufficienti per consentire all’autorità giudiziaria di emettere una misura cautelare, hanno arrestato, nel giro di poco tempo, il persecutore delle due donne.
Le indagini sono partite immediatamente a seguito della denuncia della donna la quale, dopo essere stata ancora una volta aggredita con violenza, si è rivolta finalmente alle Forze dell’Ordine per raccontare i lunghi anni di maltrattamenti fisici e le vessazioni psicologiche subite dal suo ex marito.
Il racconto della donna, una volta preso finalmente coraggio ed affidatasi ai poliziotti della Questura di Taranto, ha permesso di ricostruire quanto accaduto nell’arco degli ultimi due anni, di circostanziare i tanti momenti durante i quali, insieme a sua figlia di 16 anni, erano state vittime di minacce fisiche e verbali, tanto da turbare la loro quotidianità e stravolgendo la loro vita.
L’ultima sconcertante aggressione riferita, sarebbe da ricondurre proprio al fatto che la donna avesse avuto “il colpevole ardire” di rivolgersi alle forze dell’ordine. Nell’occasione, l’individuo si era appostato, in tarda sera, sotto l’abitazione della ex coniuge, costringendola, dopo averla afferrata per i capelli, a salire a bordo della sua autovettura. Una volta raggiunto un luogo isolato, in aperta campagna, la donna è stata aggredita con calci e pugni al viso. Qualche giorno prima, un’altra violenta prova di forza: aveva danneggiato in maniera irreparabile la porta dell’abitazione della ex moglie dopo aver anche divelto completamente anche la cassetta della corrispondenza. Al termine degli accertamenti, su disposizione del GIP del Tribunale di Taranto che ha emesso, in tempi strettissimi, il provvedimento cautelare, gli operatori della Squadra Mobile, hanno rintracciato l’uomo e lo hanno tratto in arresto per lesioni, percosse, e maltrattamenti in famiglia.