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Taranto: truffe alle assicurazioni, cinque arresti I NOMI DEGLI INDAGATI Fra loro una donna. Indagine partita da un incidente mortale avvenuto il 31 dicembre 2012 a Manduria

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Tagliandi falsi per le assicurazioni, quelle di breve durata, cinque giorni. Infatti l’operazione di polizia si chiama “Five gold days” e, ricorrendo il numero cinque, sono 5 pure gli arrestati. Fra loro una donna. Polizia stradale di Taranto, operazione che si è svolta anche a Lecce e fino a Milano.

Devono rispondere di associazione a delinquere finalizzata alla truffa assicurativa Francesco Blasi, 45enne di Manduria, Tommaso Perniola (44 anni) di Gioia del Colle, la lettone Jiulia Lukianovica, il 72enne grottagliese Francesco Annicchiarico e il 43enne tarantino Pierpaolo Scatigna.

Tredici le compagnie assicurative che si ritengono truffate: Italiana Assicurazioni, Direct Line, Zurich Assicurazioni, Augusta Assicurazioni, Vittoria Assicurazioni, Sara Assicurazioni, Groupama Assicurazioni, Enterprice Insurance Company Assicurazioni, Cattolica Assicurazioni, Fondiaria Sai Assicurazioni, Fata Assicurazioni, Uniqa Assicurazioni e Linear Assicurazioni.

Secondo la polizia, su siti internet come siamosicuri.net, playitalia.it e playitalia.eu venivano pubblicizzate le polizze, con durata di cinque giorni, per importi prossimi ai cento euro. Ma polizze false. E la pubblicità, sempre secondo l’accusa, avveniva anche in tutta Italia e con più mezzi, e in più circostanze.

C’era anche un call center, secondo l’accusa, e insomma si trattava di una autentica struttura parallela (e illegale, stando all’investigazione) che sfuggiva anche al controllo delle forze dell’ordine. Anche le agenzie di pratiche, alcune consapevolmente, altre no, vendevano le polizze. Non solo Puglia, il territorio di questa rete di polizze ritenute false, ma anche Sicilia, Toscana, Friuli Venezia Giulia, Calabria e Campania.

Polizze che, secondo gli investigatori, non valevano niente, a parte la possibilità di esporre un tagliando sul parabrezza. Come si intuì l’ultimo dell’anno 2012, nell’incidente mortale di Manduria, quello che ha originato l’indagine.


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