La riforma della legge elettorale sta provocando sconquassi. Renzi e Berlusconi avranno pure trovato un’intesa storica ma intanto Renzi perde un pezzo, il presidente del Pd che si è dimesso. Di oggi pomeriggio sono, appunto, le dimissioni di Gianni Cuperlo. Il resto del panorama politico è fatto di favorevoli e contrari, di chi vorrebbe qualche aggiustamento e di chi invece non apprezza nulla della riforma di cui si parla, l’Italicum. Di seguito un comunicato diffuso dal coordinatore pugliese del nuovo centrodestra, Massimo Cassano: Se l’impianto generale delle legge elettorale, in base all’intesa tra il segretario del Pd, Matteo Renzi e il presidente, Silvio Berlusconi, contiene senza dubbio molte indicazioni positive per restituire governabilità al Paese, lo stesso non può dirsi per la parte che lascerebbe intatte le liste -anche se in forma di “listini” – bloccate. Non dimentichiamo che proprio questa “caratteristica”, finita poi al centro dell’intervento della Corte Costituzionale, rappresenta per gli italiani l’aspetto peggiore del Porcellum, ovvero l’odiato parlamento dei nominati, che in questi anni ha portato tra gli scranni di Montecitorio e di Palazzo Madama un numero considerevole di eletti calati dall’alto delle segreterie di partito per lo più sconosciutissimi dagli elettori. Per ricostruire quel necessario rapporto diretto e trasparente tra la politica delle stanze del potere – che non possono e non devono più essere segrete – e i cittadini, diventa necessario il coinvolgimento totale di questi ultimi nelle scelte dando loro la possibilità di scegliere nome per nome il candidato cui accordare la fiducia. Un po’ come avviene ormai nel modello di legge elettorale per i sindaci.
Sul riconoscimento delle preferenze il Nuovo centrodestra continuerà quindi a dare battaglia nel Parlamento e nel Paese, per dire una cosa molto semplice: i parlamentari li scelgono gli italiani e non i vertici centrali dei partiti che sono sempre più spesso lontani anni luci dalla problematiche e dalle esigenze dei territori.