L’inchiesta è della procura della Repubblica di Lecce che ne ha disposto l’arresto. Un trentenne di Rimini, presunto pedofilo, è finito in manette e sarà interrogato dai giudici romagnoli. Corposa, secondo l’accusa, la materia: l’uomo arrestato oggi è accusato di atti sessuali con minori, detenzione di materiale pedopornografico anche con ragazzini di età inferiore ai 14 anni, prostituzione minorile, adescamento di minorenni sui social network. Migliaia di foto hard e in particolare, pedopornografiche, trovate sul suo computer secondo l’accusa: oltre 23mila contatti con adolescenti, tutti maschi. Il più piccolo, un dodicenne. L’indagine ha preso il via due anni fa quando una famiglia di Bellaria, notato che giungevano strani ed espliciti messaggi al figlio quattordicenne, denunciò la cosa ai carabinieri. Il trentenne è poi anche arrivato in Salento, secondo l’accusa: in trasferta, ha incontrato minorenni per fare sesso. Identificati 14 ragazzi, di Brindisi o Lecce ma anche di Catania, Forlì, Palermo, Pavia e Rimini tutti adescati, secondo l’accusa, tramite facebook e whatsapp.