Quella famiglia, una coppia di anziani che vive al di là della linea ferroviaria Martina Franca-Taranto, ha un problema enorme. Il marito è malato e purtroppo l’ambulanza, in quella casa, deve arrivare non di rado. C’è da attraversare i binari, raggiungre l’abitazione, farlo anche nei tempi che un servizio di emergenza richiede. Non solo l’ambulanza fa parte di tale emergenza. Alla famiglia, le ferrovie sud est hanno poi riservato un altro accorgimento: sbarre con il lucchetto a margine dei binari. Ma la famiglia chiede altri accorgimenti per la sicurezza: per esempio, un percorso alternativo per consentire all’uomo ammalato di risolvere almeno un intralcio. Perché una perdita di tempo di uno-due minuti per aprire lucchetti e passare, chissà se non sia pericolosa.
Invece è successo questo: la moglie è stata denunciata perché stando all’accusa, ha causato un pericolo di disastro ferroviario “fatto accertato il 15 novembre 2019”. È stato notificato alla signora l’avviso di conclusione delle indagini. Così, come se non fossero sufficienti i problemi, eccone un altro. Anche per un altro indagato, residente nella stessa strada e con identica situazione della linea ferrata da superare per arrivare a casa. Ai due indagati viene contestato di avere lasciato le sbarre (loro affidate) di delimitazione della linea ferroviaria sistematicamente aperte, senza utilizzare i lucchetti in dotazione, causando con ciò il rischio di disastro ferroviario, stando all’accusa. Conclusione delle indagini significa che il procedimento giudiziario può prendere una piega anziché un’altra. Il rappresentante Fse che ha denunciato lo ha fatto ai fini della sicurezza pubblica, ha fatto il suo lavoro. Ma le ferrovie sud est devono risolvere il problema di quella persona malata in modo diverso da una denuncia.