Di seguito un comunicato diffuso da Desirée Digeronimo, candidata alla carica di sindaco di Bari:
Ho presentato la mia squadra per ridisegnare il volto della città, indicando il professor Dino Borri, assessore all’#Urbanistica.
Da questo bisogna partire per rendere Bari attrattiva e rilanciare l’economia e lo sviluppo del territorio. L’amministrazione punterà sulla collaborazione, già preziosa, per lo studio delle nostre proposte, dei professori Gianfranco Dioguardi e Dino Borri.
Verranno avviate forme di collaborazione, nella forma di un pool di esperti, e borse di studio da parte del Comune di Bari per coinvolgere giovani #architetti e #ingegneri meritevoli del nostro #Politecnico, nell’opera di rigenerazione e riqualificazione urbana della città. L’assessorato all’urbanistica in questa prospettiva diventerà il nucleo fondante di una nuova politica fatta di competenze al servizio della città”.
Per #PuntaPerotti, i costruttori edificano la volumetria originariamente prevista in una di due soluzioni alternative a loro scelta, da inquadrarsi in un piano particolareggiato da farsi e approvarsi seduta stante dal Comune, comprendente anche le aree a sud e a est di qua e di là della lama, tale da costituire un grande progetto e intervento pubblico di valorizzazione dell’intero terminale nord del lungomare sud e della porzione di Japigia prospiciente il waterfront.
In un’unica torre il più possibile addossata al terminale sud della palazzata esistente sul lungomare, innalzata nell’estremità nord dei suoli di proprietà dei costruttori avendo cura di rispettare gli edifici pubblici e privati preesistenti, in particolare chiese, scuole, edifici residenziali, su progetto dell’architetto #RenzoPiano, mentre il Comune si impegna a garantire l’edificabilità della torre attraverso le necessarie procedure urbanistiche ordinarie o speciali (in variante all’attuale strumentazione urbanistica). Un complesso articolato di edifici, innalzato su suoli di proprietà comunale esistenti subito a sud della ferrovia, il più possibile vicino al mare e ai suoli dei costruttori, di edificabilità garantita dal Comune attraverso le necessarie procedure urbanistiche ordinarie o speciali (in variante all’attuale strumentazione urbanistica).
I costruttori cedono gratuitamente e immediatamente al Comune i suoli residui, in particolare quelli dell’attuale parco pubblico di Punta Perotti e comunque tutte le aree necessarie per standards urbanistici implicate per legge dalla realizzazione della torre o degli edifici. I costruttori rinunciano a ogni richiesta risarcitoria. Il Comune si impegna alla valorizzazione immediata a propria cura e spesa, come piano e progetto urbanistico e di opera pubblica di dettaglio e come intervento concreto, entro tempi definiti inclusi nell’accordo, dell’intero terminale nord del lungomare sud e della porzione di #Japigia prospiciente il waterfront. A favorire con il proprio intervento pubblico, ispirato a un grande e qualificato progetto di sostenibilità ambientale, in termini sia di procedure che di risorse finanziarie, la nuova realizzazione dei costruttori. L’intervento sarà assoggettato a Valutazione di Impatto Ambientale preventiva nel rispetto della legislazione regionale.
Per la Cittadella della Giustizia, bisogna “verificare lo sviluppo delle vicende giudiziarie ed effettuare uno studio di ipotesi transattiva con l’impresa in modo da rispettare l’ambientazione della villa storica Sardani-Lamberti tutelata dallo Stato e il circostante uliveto” continua la Digeronimo.
Per l’ex Caserma Rossani, l’idea di base è la sua destinazione a funzioni urbane e regionali come parco con edifici destinati a usi culturali, in particolare di multiculturalità, con intervento comunale che utilizzi immediatamente i fondi disponibili. L’intervento prevederà un restauro del verde esistente e degli edifici ispirato a criteri di essenzialità e economicità. Il complesso resterà integralmente di proprietà comunale. Saranno esclusi nuovi edifici. Saranno esclusi parcheggi in aree fuori terra.