Stamattina sarà esaminato il ricorso avverso la squalifica dell’allenatore del Lecce, Franco Lerda. Il tecnico è stato appiedato per un turno perché ha bestemmiato durante Benevento-Lecce, andata della semifinale dei play off di legapro prima divisione girone B. Il Lecce, per ribaltare il verdetto del giudice sportivo, può contare anche su un parere “tecnico”: quello di don Attilio Mesagne, responsabile della Caritas salentina. Devono ricorrere tre condizioni perché la bestemmia debba considerarsi peccato, che si riassumono cioè nella vera gravità di quello per il quale si bestemmia. Secondo il prete, Lerda, nella casistica del peccato, non rientra. Insomma: la bestemmia è peccato. Ma non sempre.