Nella foto di home page, l’esterno della sala in cui è in corso l’incontro fra sindacalisti e parlamentari, tutti M5S, del territorio ionico. Foto dell’interno no, streaming no: quando tocca a loro la patata bollente, i M5S negano tutto ciò. Stampa non ammessa, neanche. Poi, però, le dichiarazioni alla stampa.
Al confronto con i rappresentanti dei lavoratori, i grillini vanno con le idee chiarite anche dal blog del movimento: che è per la chiusura. Lo conferma, al termine dell’incontro di Taranto, Lorenzo Fioramonti, possibile ministro in quota M5S: chiusura progressiva e riconversione.
All’uscita dall’incontro il rappresentante Uilm dichiara invece che i parlamentari “non hanno pronunciato la parola chiusura” e che invece bisogna parlare di riconversione. Alla quale riconversione però, secondo i sindacati, bisogna dare un contenuto concreto. Che significa? Che si fa?
Gli esponenti M5S ora devono fare la cosa più chiara di tutte: dire, una volta sola e con chiarezza, se l’Ilva di Taranto deve chiudere o no. Senza formule teoriche. Poche parole chiare. Devono dire: l’Ilva deve chiudere. Oppure: l’Ilva non deve chiudere. I giri di parole non funzionano più.
Ma tra Fioramonti e il sindacalista, nelle dichiarazioni post-incontro, chi ha detto la balla?