Di seguito un comunicato diffuso dagli organizzatori:
Diciannove podcast e 150 studenti provenienti dagli istituti superiori di tutta la provincia di Bari. Sono i numeri della partecipazione alla seconda edizione del Premio intitolato a Rossella Panarese, giornalista, divulgatrice scientifica e curatrice di Rai Radio3 Scienza, scomparsa nel marzo del 2021.
Il premio, lanciato nel 2022, promosso dalla Fondazione “Giuseppe Di Vagno (1889-1921)” e realizzato in collaborazione con Rai Radio3, con il sostegno di Regione Puglia, Città di Conversano, Università degli studi di Bari “Aldo Moro” e Politecnico di Bari, con la partecipazione di AESSE Soluzioni Informatiche Proattive, intende stimolare gli studenti e le studentesse degli Istituti superiori, a riflettere in maniera critica e creativa sulla scienza e sulla necessità di una corretta divulgazione scientifica.
Il Concorso è rivolto agli studenti delle Istituzioni Scolastiche Secondarie di secondo grado, statali e paritarie e indirizzato a tutte le scuole superiori della Regione Puglia.
Partecipano all’edizione 2024 le scuole Simone Morea di Conversano, Alpi Montale di Rutigliano, de Viti De Marco di Triggiano e Salvemini di Bari. Sono 19 i gruppi partecipanti per un totale di 150 ragazzi e ragazze protagonisti.
Gli studenti e le studentesse, in gruppi di lavoro da 5 a 8 persone, hanno partecipato con un solo podcast originale della durata variabile tra i 5 e gli 8 minuti.
Tutti i lavori in gara saranno presentati nelle tre giornate di Lector in Scienza, dal giovedì
al sabato, all’interno del format “In un cielo lontano”, presentati dagli stessi autori che avranno modo di raccontare il tema scelto e far ascoltare un estratto del lavoro.
Il tema di quest’anno riguardava l’Intelligenza Artificiale.
TRACCIA: “INTELLIGENZA ARTIFICIALE: RACCONTAMI IL FUTURO”
“Il termine “intelligenza artificiale” – recita tra le altre cose la traccia – sembra ancora evocare nella percezione comune una paura, accompagnata dal mondo dell’informazione, dal cinema e dalla letteratura, dalla politica, e perfino dal mondo accademico. Ma più che farci prendere da angosce, dobbiamo essere consapevoli dei rischi realistici (ingiustizie sociali, manipolazioni ricorrenti dei nostri dati privati, uso distorto dell’IA). E dobbiamo perseguire l’imperativo etico di comprenderne le opportunità e coglierne l’impatto in prospettiva futura, facendo lavorare l’IA verso il miglioramento della società. Rendere l’IA più adatta all’ambiente umano, per permetterle di affrontare problemi concreti come i disastri ambientali, la povertà e la disuguaglianza sociale”.
La cerimonia di proclamazione della seconda edizione del Premio si terrà nel pomeriggio di sabato 25 maggio.