Di seguito un comunicato diffuso dal politecnico di Bari:
Lo studio di un “Ecovillaggio”, o quartiere urbano, autosufficiente sotto il profilo energetico, rappresenterà un esempio pilota per un nuovo modello di sviluppo socio-economico sostenibile del Comune di Mola di Bari.
Il progetto innovativo, proposto dal Comune del sud-barese parte dal presupposto che motivi ambientali, economici, produttivi e del rispetto della salute e della qualità della vita, spingeranno sempre più le amministrazioni pubbliche ad investire verso energie alternative pulite.
Sulla scia di esperimenti urbanistici-energetici virtuosi avviati in USA, Giappone, e Germania, si costruirà un modello capace di integrare: nuovi materiali da costruzione, l’uso dell’idrogeno quale vettore energetico, sia sulla mobilità sostenibile che per gli usi abitativi ed aziendali, le nuove tecnologie informatiche.
In questa direzione, dopo gli accordi (23.10.2015) tra il Comune di Mola e la Fondazione H2U (che si occupa di uso e applicazioni dell’idrogeno), è stato firmato giovedì scorso, 16 giugno, presso la sala del Consiglio del Politecnico di Bari, un protocollo d’intesa di collaborazione scientifica tra il Politecnico di Bari e il Comune di Mola. Il documento, e stato sottoscritto dal Rettore, Eugenio Di Sciascio e dal Sindaco della Città, Giangrazio Di Rutigliano. Presenti inoltre, gli assessori comunali, Gianni Russo e Rossana Saponaro, il delegato alla comunicazione e immagine del Politecnico, Riccardo Amirante, il presidente della Fondazione H2U, Nicola Conenna.
I contenuti. Nei prossimi 3 anni, a far data dalla sottoscrizione, il Politecnico di Bari ed il Comune di Mola di Bari collaboreranno per l’organizzazione e la realizzazione del nuovo quartiere sperimentale per ciò che riguarda le attività dei settori delle energie rinnovabili, dell’efficienza energetica, della mobilità sostenibile, del riutilizzo intelligente delle acque e dei rifiuti e della sostenibilità delle diverse applicazioni.
In particolare, l’impegno promuoverà attività di studio e ricerca finalizzate alla implementazione di una “blu economy”, coinvolgendo anche il mondo dei professionisti, delle imprese e l’intera cittadinanza.
Il Poliba, insieme al Comune di Mola, potrà realizzare laboratori di progettazione sperimentale, favorirà stage, tesi di laurea, dottorati di ricerca e master in collaborazione anche con imprese del settore. Inoltre, promuoverà l’attività di trasferimento tecnologico, l’attivazione di corsi di aggiornamento e perfezionamento per la riqualificazione del personale comunale; promuoverà interventi indirizzati a favorire percorsi formativi di giovani ricercatori; valorizzerà i risultati dei progetti di ricerca già in essere dalle parti; collaborerà nell’azione di intercettamento di potenziali strumenti di finanziamento per l’attuazione del progetto; sosterrà la nascita e lo sviluppo di imprese innovative, start-up e spin-off e promuoverà le azioni necessarie per la collaborazione con i Distretti Tecnologici e Produttivi della Regione Puglia.
Per l’attuazione dell’accordo è stato identificato un “comitato guida tecnico-scientifico”, così costituito: per il Politecnico di Bari, prof. ing. Riccardo Amirante, docente di Macchine e Sistemi per l’Energia e l’Ambiente; per il Comune di Mola di Bari, gli assessori dott. Gianni Russo e ing. Rossana Saponaro.
Nella programmazione comunale, l’Ecovillaggio di Mola di Bari, potrà diventare un quartiere abitativo, legato alle attività produttive locali e rappresenterà un modello di applicazione anche per le strutture già esistenti. Questo progetto – è scritto nell’atto – sarà inserito nel Piano Urbanistico Generale del Comune molese.
(foto: Giangrazio Di Rutigliano, sindaco di Mola di Bari, ed Eugenio Di Sciascio, rettore del politecnico di Bari)