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Maglie, “la Regione vigili per evitare uno scempio del paesaggio e dell’ambiente in nome dell’espansione edilizia” Sergio Blasi, consigliere regionale pugliese, interviene in merito al piano di lottizzazione di Franite

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Di seguito un comunicato diffuso dal gruppo Pd del consiglio regionale della Puglia:

“La giunta regionale e l’assessore competente vigilino affinché venga rispettato il parere paesaggistico, rilasciato già nel 2014, dalla Regione al piano di lottizzazione di Franite, a Maglie, a fine di evitare uno scempio del paesaggio e dell’ambiente in nome dell’espansione edilizia”. A chiederlo, attraverso una mozione indirizzata al presidente del Consiglio regionale, è il consigliere Pd Sergio Blasi.

La vicenda è piuttosto lunga e parte, appunto, con il rilascio del parere paesaggistico tramite delibera numero 1175 del 18 giugno 2014 da parte della Giunta regionale (assessore Angela Barbanente) che, pur essendo favorevole, imponeva prescrizioni e indirizzi “la cui ottemperanza deve essere verificata in sede di rilascio di autorizzazione paesaggistica da parte del Comune” di Maglie. Successivamente, nell’aprile 2015, dopo un incontro tra lottizzanti e dirigenti regionali del settore interessato, si arriva a una “soluzione condivisa” e “le modifiche al progetto di piano di lottizzazione – secondo i lottizzandi – sono state preventivamente concordate con l’organo regionale per superare le prescrizioni contenute nel pur favorevole parere paesaggistico, alcune delle quali ritenute immotivate dai lottizzanti”.

Non solo. Il Comune di Maglie ha erroneamente inteso una comunicazione della Regione del febbraio 2016, in cui si affermava che rimane “nelle competenze comunali la verifica sul rispetto delle prescrizioni regionali“: in pratica è stata interpretata come “la Regione Puglia servizio Assetto del Territorio ha dichiarato l’ottemperanza alle prescrizioni di cui al dgr 1175/2014“.

“La situazione non sta in questi termini e quanto previsto nel parere paesaggistico del 2014 va ottemperato”, spiega Blasi. “Le prescrizioni imposte, peraltro, vanno nella direzione di un provvedimento destinato a fare scuola, giacché impone il rispetto del territorio e delle sue peculiarità, con l’obiettivo di alterarlo il meno possibile. Le modifiche non si possono certo concordare tra le parti. Per questo, è importante – conclude il consigliere Pd – che la Regione vigili attentamente sul rispetto delle prescrizioni contenute nel parere stesso”.


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