Si ricorderà quando andò al suo primo consiglio europeo, due anni fa. Più o meno deriso daglj altri leader europei. Che erano molto scettici per cosa rappresentava e per i suoi atteggiamenti personali, una sorta di ultimo arrivato che per un “semplice” titolo di professore pensava chissà che.
Poi, nel tempo, le cose sono cambiate. Non solo dal punto di vista politico, con forze europeiste a sostegno del governo. Ha imparato anche lui, di volta in volta, a come stare al tavolo.
Il successo che lo porterà alla storia fra i presidenti italiani è di queste ore. Giuseppe Conte ha, insieme ad altri certamente ma con un ruolo da protagonista, portato il consiglio europeo a prendere decisioni strategiche fondamentali. Che altrimenti sarebbe stato un fallimento. Novantadue ore di vertice, tensioni incredibili e alla fine sono stati applausi. Più soldi nel Recovery fund e specificamente più soldi per l’Italia. Non.immediati, occhio. Ma dal 2021. I prossimi mesi si prospettano duri. Ma quei fondi europei sono davvero l’occasione per il futuro.
Che il Recovery fund sia andato in porto è un successo del nostro presidente del Consiglio. E di chi, dall’Italia, fosse di maggioranza o di opposizione, ha capito la necessità di un interesse superiore rispetto al dibattito di parte (Meloni compresa, per intendersi). Oggi Conte (il pugliese Conte, non dimentichiamolo) è un riferimento per la comunità nazionale.