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Calendario comparato ebraico cristiano islamico, pubblicazione curata da Regione Puglia ed Ipres Presentato a Roma. Inaspettatamente c'entra con le elezioni anticipate

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Guarda il caso di queste ore, il calendario ebraico c’entra in pieno con la data delle elezioni politiche anticipate. Il 25 settembre inizieranno le celebrazioni per il capodanno ebraico. Potrebbe essere questo un motivo per escluderla come data della consultazione per il rinnovo del parlamento.

Di seguito un comunicato diffuso dalla Regione Puglia:

Presentato a Roma, nella sede della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome,  il “Calendario comparato Ebraico Cristiano Islamico” (Cacucci editori), pubblicazione curata dalla Regione Puglia e dalla Fondazione Ipres (Istituto Pugliese di Ricerche economiche e sociali).

“Il calendario – scrive il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano nella introduzione della pubblicazione – nasce da un bisogno che accomuna tutte le società e le culture di dare un ritmo al tempo, di cadenzarlo, di misurarlo in sequenze calcolabili e ripetibili in modo da fermare e governare in qualche modo il suo scorrere”.

“Un calendario – prosegue Emiliano – è però anche quanto di distintivo ha una società o una civiltà. Esso corrisponde alla specifica capacità di “addomesticare il tempo”, conferendogli un senso pratico collettivo. Abbiamo voluto fare questo “calendario dei calendari” come invito a impegnarsi nel dialogo interreligioso che ovviamente diventa anche dialogo politico

e civile. Lo abbiamo fatto in Puglia, perché la Puglia, come ha detto Don Tonino Bello, un pugliese che emana santità anche per i non credenti, è arca di pace e sceglie la pace come sua specifica missione nel Mediterraneo”.

Durante la presentazione a Roma, dopo l’indirizzo di saluto di Valeria Grillo, Segretario Generale della Conferenza delle Regioni e Province autonome, Mario de Donatis, Presidente della Fondazione IPRES, ha definito il calendario quasi una sorta di “agenda della solidarietà”, uno strumento che favorisce la conoscenza di valori, principi e consuetudini proprie del Mediterraneo e che ha l’obiettivo della inclusione fra le sue diverse culture.

Temi sviluppati nel corso del suo intervento da Don Alfredo Gabrielli (Incaricato dell’Arcidiocesi di Bari-Bitonto e della Conferenza Episcopale Pugliese per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso) che ha sottolineato la collocazione storica e geografica della Puglia  che ne fa terra di dialogo non solo con il mondo ortodosso, ma con tutte le culture che hanno dato vita alla storia del Mediterraneo come quelle ebraica e quella musulmana.

La scelta del calendario comparato è poi particolarmente interessante perché – come ha sottolineato il Rabbino Joseph Arbib, Comunità Ebraica di Roma – ogni culto conta gli anni dal momento più importante per quella religione. Il calendario può essere però un’occasione anche per guardare al futuro e migliorare ed una iniziativa di questo genere può essere ulteriormente sviluppata con altri eventi che abbiano l’obiettivo di favorire la conoscenza reciproca.

Il calendario si iscrive in un percorso teso a favorire un più organico e coeso rapporto fra le diversità, come ha sottolineato, fra l’altro, il professor Massimo Abdellah Cozzolino, Segretario Generale della Confederazione Islamica Italiana. E’ un elemento certamente di distinzione, ma anche di comune attenzione al concetto del tempo che è sempre in perdita tranne che per coloro che compiono il bene.

L’attenzione della Puglia per questi temi è stata infine sottolineata dal Capo di gabinetto della Regione, Claudio Stefanazzi.  “La pubblicazione del calendario comparato – ha detto – si iscrive naturalmente nel percorso di una Regione che ha fatto sempre i conti con la sua storia e con i contributi che le tre religioni monoteiste hanno apportato allo sviluppo del territorio pugliese in un virtuoso riassunto di culture diverse. Il calendario è un passaggio molto importante per non banalizzare le differenze, ma anche per superare contrapposizioni e omologazioni”.

L’auspicio finale condiviso è stato quello di poter organizzare presto in Puglia un momento di condivisione e di festa che favorisca ulteriormente il dialogo interreligioso.

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