Chissà com’è, del tutto casualmente, hanno staccato la spina tutti amici o non nemici, chi prima chi dopo, di Putin e della Russia. Berlusconi, Salvini, Conte. Del tutto fortuitamente è accaduto ciò, naturalmente. Comunque, in una maniera incredibile, l’Italia “grazie” al suo Senato si permette una crisi di governo in un periodo cruciale per portare avanti il Pnrr e completare il programma di governo di unità nazionale. Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, dopo l’insoddisfacente e drammatica giornata a Palazzo Madama, oggi attenderà il dibattito con il voto alla Camera, sulla fiducia, poi verosimilmente andrà al Quirinale a dimettersi e da lì dovrebbe partire la procedura per andare alle elezioni anticipate. Data possibile, il 2 ottobre.