Scrive Pasquale Chieco, sindaco di Ruvo di Puglia:
𝐂𝐀𝐋𝐄𝐍𝐃𝐀𝐍𝐎: 𝐒𝐓𝐎𝐏 𝐃𝐄𝐋𝐋’𝐔𝐒𝐎 𝐏𝐎𝐓𝐀𝐁𝐈𝐋𝐄 𝐃𝐄𝐋𝐋’𝐀𝐂𝐐𝐔𝐀 𝐏𝐄𝐑 𝐋𝐄 𝐔𝐓𝐄𝐍𝐙𝐄 𝐃𝐄𝐋 𝐂𝐎𝐍𝐒𝐎𝐑𝐙𝐈𝐎 𝐃𝐈 𝐁𝐎𝐍𝐈𝐅𝐈𝐂𝐀
Aiutatemi a far girare questa comunicazione di servizio.
A partire dalla giornata di oggi e fino a nuova comunicazione è vietato l’utilizzo ai fini potabili dell’acqua nelle circa 120 utenze della frazione di Calendano fornite dal Consorzio di Bonifica Terre D’Apulia.
Ho appena emanato un’ordinanza in tal senso proprio sulla scorta di una comunicazione del Consorzio.
Ovviamente si tratta di un provvedimento molto problematico in questo periodo, quando la popolazione della frazione aumenta significativamente.
All’origine del divieto è un problema tecnico: il mancato ottenimento del “giudizio di idoneità al consumo umano” dell’acqua dei pozzi di emungimento utilizzati per la distribuzione dell’Acquedotto Rurale della Murgia (struttura di distribuzione gestita dal Consorzio di Bonifica). Tra questi anche il “pozzo 21” di Altamura che alimenta Calendano. La mancanza di questa idoneità costringe a dichiarare la non potabilità delle acque distribuite dal Consorzio nella rete idrica della frazione.
Ho avviato numerosi e intensi contatti con lo stesso Consorzio, con AIP (l’Autorità Idrica Pugliese) e con Acquedotto Pugliese al fine di contenere il disagio e individuare alternative al divieto. Ho chiesto ad AIP di fissare con la massima urgenza una conferenza di servizi convocando tutti i soggetti istituzionali coinvolti al fine di individuare una soluzione rapida al problema tecnico che consenta l’ottenimento del “giudizio di idoneità al consumo umano” e la conseguente certificazione della potabilità dell’acqua.
Nella stessa ordinanza ho disposto che, fino al ripristino completo del servizio, il Consorzio Terre d’Apulia provveda a un servizio sostitutivo di distribuzione di acqua potabile.