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Si sono rotti le pale

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OLYMPUS DIGITAL CAMERAQuesta mattina sono scesi in piazza gli operai della Vestas di Taranto, multinazionale dell’eolico che ha annunciato la mobilità per 127 operai a partire dal 31 dicembre.

Il corteo si è mosso dall’arsenale attorno alle 9,30 e dopo aver attraversato via Crispi e via Principe Amedeo,  è giunto davanti alla prefettura. A sfilare con gli operai  e gli impiegati Vestas, tra cori e striscioni sottolineati dal ritmo dei tamburi e dei fischietti, presenti anche donne e bambini e, a capo del corteo, il gonfalone della città di Taranto.

“E’ una battaglia comune tra noi e l’amministrazione di Taranto – afferma un operaio col megafono in mano – Chiediamo alla Vestas di fare un passo indietro, perchè da 13 anni è in Italia e ha prodotto utili per oltre cento milioni di euro. Questa scelta è solo frutto delle politiche di riorganizzazione interne alla multinazionale. Nella Vestas di Taranto lavorano circa 700 persone”.

Poco più in là un altro lavoratore: “Lo Stato italiano riscuote 13 centesimi da ogni bolletta per finanziare l’energia verde. Se non intervengono ora, dovrebbero restituire questi soldi. I margini di trattativa ci sono, ma il governo deve essere forte e pronto a finanziare l’eolico”.

Presente al corteo anche il consigliere regionale Cosimo Borraccino (Sel). Queste le sue parole: “C’è stato un tavolo tra governo regionale, enti locali e azienda in cui si è proposto di finanziare l’attività dello stabilimento Vestas a Taranto con ingenti risorse economiche. A vedere lo stato di chiusura a riccio dell’azienda, i margini per ricomporre questa crisi non sono tanti. Continuiamo la nostra lotta per mantenere sul territorio un’azienda che non inquina e che produce eccellenze. Ma è molto dura”.


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