La programmazione era stata molto lungimirante. Quella flessibilità che oggi, per le scuole superiori, è richiamata in tutta Italia.
I responsabili del liceo “Tito Livio” di Martina Franca, dato che non c’erano moltissimi spazi in rapporto agli iscritti, avevano pensato di.organizzare così la didattica per l’anno scolastico 2020-2021: metà classe in aula, l’altra metà con didattica a distanza. Alternandosi con cadenza settimanale. Al liceo scientifico “Tito Livio” in contrada Pergolo di Martina Franca la didattica si svolge, dunque, così. Ma il primo mese di scuola è stato caratterizzato da vari problemi di connessione ad internet. Così la didattica a distanza è avvenuta ed avviene in maniera avventurosa: quando la metà classe in aula e gli altri studenti a casa devono collegarsi il.rischio della cilecca è alto, praticamente ogni giorno. Questo accade per tutte le scolaresche di quel plesso. C’è anche qualche problema indotto: ad esempio, quando in alcune aule il funzionamento è accettabile in altre la rete è ko. Per far.partire i collegamenti vengoni fatte su prove, in orari diversi da quelli delle lezioni. Ecco, è arrivato il momento (con grave ritardo) che quella scuola venfa dotata di un servizio telematico adeguato. Quella scuola come tutte le altre, di tutti i territori, alle prese con la lentezza di Internet. Altrimenti che flessibilità si ha la pretesa di fare? Inoltre, problema anch’esso primario: nella programmazione e nell’attuazione della didattica a distanza si badi di rendere tutti gli studenti dotati degli strumenti necessari. Quanti non hanno disponibilità di computer e/o rete? Le istituzioni provvedano.