Di Nino Sangerardi:
A metà febbraio 2019 la Masseria Filieri risulta non operativa, chiusa agli esseri umani, circondata da malerba infestante tipica dell’Alta Murgia barese. Gli ultimi lavori di completamento dell’immobile,appaltati dal Comune di Poggiorsini all’impresa Apulia srl , sono terminati il 30 agosto 2017.
Dunque sono trascorsi circa due anni e un bene pubblico ristrutturato con soldi pubblici tarda ad essere utilizzato. Motivo? Non si sa.
L’antico fabbricato—modello architettonico delle masserie da campo già possedimento dell’Ordine Gerolosimitano di Barletta–si trova in territorio di Poggiorsini, nei dintorni dell’ipotetico tracciato della Via Appia Antica, poco distante dalla Stazione dismessa da Ferrovie dello Stato spa.
Risale al 6 aprile 2010 il contratto stipulato tra Ente Parco e Comune di Poggiorsini con oggetto “Recupero della Masseria Filieri e creazione di un centro di prima accoglienza e ospitalità dei visitatori del Parco”. Intervento sovvenzionato dal Parco nazionale murgiano con un milione e 200 mila euro.
L’amministrazione comunale poggiorsinese,essendo proprietaria della struttura,organizza la gara d’appalto. Quest’ultima e relativa progettazione aggiudicata il 12 novembre 2012 alla società Apulia srl di Fatigati Salvatore,sede legale Gravina in Puglia.
La Soprintendenza Beni architettonici e paesaggistici, inizio 2013, dà il via libera al progetto a condizione che “gli spazi non vengano pavimentati con betonelle,bensì con materiale in pietra calcarea”. Il Comune sollecitato dai responsabili del Parco fa pervenire gli incarti progettuali e quelli inerenti la sicurezza.
Dopo aver esaminato la documentazione i tecnici del Parco evidenziano “ rilevanti criticità negli elaborati forniti dalla ditta vincitrice dell’appalto”, e avviano la procedura di contestazione.
In data 7 aprile 2013 il sindaco di Poggiorsini chiede all’Ente Parco di fare una riunione sulla questione “Masseria Filieri”. I dirigenti del Parco al termine dell’incontro decidono di annullare la convenzione sottoscritta il 6 aprile 2010.
A questo punto il Comune ricorre al Tribunale amministrativo di Bari,che rigetta la domanda tramite ordinanza n.00468/2013.
Sindaco e assessori interpellano il Consiglio di Stato. I giudici recepiscono la richiesta “… ai soli ed esclusivi fini della sollecita trattazione della causa nel merito da parte del primo giudice(Tar,ndr),ferma restando l’efficacia della determinazione amministrativa oggetto di controversia”.
Nelle more dell’udienza davanti ai Giudici amministrativi la dirigenza del Parco e i vertici politici del Comune stipulano una “definizione bonaria del contenzioso”.
Scaturisce un addendum–stante il protocollo dell’anno 2010–concordato tra le parti a metà maggio 2014. In data 22 luglio dello stesso anno cominciano le attività di recupero della masseria che si concludono nell’ultimo giorno di agosto 2017.
Quando verrà inaugurata questa interessante testimonianza di civiltà rurale dimenticata e quindi facile preda del degrado?
Ah,saperlo.