Omar ha 63 anni, moglie e quattro figli in età fra i 28 ed i 34 anni. Due maschi e due femmine che vivono fra Istanbul e Roma. Lui con la moglie vive a Martina Franca dove lavora, è il titolare di una rivendita di kebab nella centralissima piazza XX Settembre. Le cose vanno benino e nei giorni scorsi si era concesso, con la moglie, una breve vacanza in Turchia. A Bingol, la sua città di origine, non lontana dal confine con l’Iran. Lontana dall’epicentro del catastrofico terremoto. Ma quella notte, Omar come chiunque in quell’area, ha sentito la devastante scossa e da quella notte, per ogni notte in Turchia, ha dormito sotto il letto. Parla della paura provata in quei giorni e che prova tuttora, sapendo della moglie ancora in Turchia, va ribadito non vicinissima all’Anatolia devastata, e che è in procinto di tornare in Puglia.
Le scosse lì si susseguono ed Omar, nel raccontare la sua vicenda personale, descrive con esattezza il sussesguirsi dei sisma, mostrando di essere ovviamente concentrato sulle sorti del suo Paese. Ha bisogno di aiuto?, chiediamo. Lui no ma la popolazione turca sì. C’è una rete solidale nel nostro territorio che si sia fatta viva con lui? No, dice. Anche perché il suo, dice, è l’unico nucleo familiare di origine turca a Martina Franca ed in generale, afferma Omar, in Puglia non vi sono molti turchi.
Lavora con serenità apparente, non perde il sorriso ma è ovvio che la preoccupazione per il suo Paese è notevole.
Infine, offre un dolcetto da lui preparato: buono. Come il kebab. (ha collaborato Giovanni Fumarola)
