La bomba messa nell’auto (vuota) dell’assessore e fatta esplodere a San Vito dei Normanni, la scorsa notte, è l’ultimo episodio della serie. Ma la serie, in Puglia, si incrementa e si aggrava. La macchina presa di mira in nottata è quella di Gianvito Ingletti, assessore all’Ambiente del Comune di San Vito dei Normanni. Poco prima si era conclusa la seduta monotematica del consiglioc omunale, in cui si era parlato di discariche, tema delicatissimo e che è anche legato a enormi interessi economici e appetiti malavitosi. Che l’esplosione dell’auto, il ruolo amministrativo di Ingletti e i contenuti della seduta consiliare siano collegati fra loro non è dimostrato ma è, per lo meno, altamente probabile. L’attentato contro Ingletti, si diceva, è il più recente della serie. Una serie è preoccupante.
Con 75 atti intimidatori nei confronti di amministratori pubblici, la Puglia ha superato un primato che apparteneva alla Calabria. Un primato che nessuno avrebbe voluto ottenere ma che adesso c’è. Il rapporto di “Avviso pubblico”, associazione nazionale che si occupa ti impegno civile contro la mafia, è chiaro: la Puglia, con i suoi 75 attentati registrati, supera la Sicilia e la Calabria. In termini percentuali: il 21 per cento degli atti intimidatori, più o meno gravi, si è registrato in Puglia; al 20 per cento si attesta la Sicilia; il 19 per cento per la Calabria.
(foto: l’auto dell’assessore di San Vito dei Normanni, fonte newslocali.it)