C’è poco da dire quando si parla di acqua. Senza di quella non si vive. A ogni livello si spreca sempre più, i comportamenti personali sono molto irrispettosi in questo senso, e ci sono anche gravissime disparità nel mondo. Chi ne ha in gran quantità, chi muore di sete. Ma in generale, l’acqua non è poi così tanta. Tutt’altro. e si calcola che nel giro di pochi anni il consumo sarà ancora incrementato, di percentuali a due cifre, perché servirà per produrre energia. Oggi è la giornata mondiale dell’acqua, bene essenziale per la nostra vita. Bene maltrattato. Un tema talmente globalizzato ha, peraltro, le sue tante vicende locali da affrontare.
In Puglia c’è una rete idrica che causa sprechi e perdite, c’è la questione (che è nazionale peraltro) dell’acqua come bene pubblico e che non può andare in mano a potentati economici. In Puglia c’è un problema specifico, a proposito del rapporto acqua-denaro: la Regione si fa pagare 75 mila euro complessivi per l’imbottigliamento di oltre 22 milioni di litri di acqua annui (statistiche dell’anno scorso, di Legambiente). Tre millesimi di euro al litro, per le concessioni. Una cifra vergognosa. Le aziende che imbottigliano quell’acqua e poi la vendono, dal mercato ricavano ben altro che tre millesimi di euro al litro. Un problema specifico, questo. Fra i tanti, con i quali (anche) la Puglia deve fare i conti, parlando di acqua. E che non se ne parli solo nella giornata mondiale.