Pasqua il 5 aprile, poi Pasquetta poi si torna a lavorare negli uffici pubblici. E al primo giorno utile lavorativo si procederà all’udienza per lo sfratto per morosità nei confronti di una famiglia di Martina Franca. Il capofamiglia ha 47 anni, i soldi per pagare l’affitto non ci sono perché l’uomo è disoccupato. Ha tre figli, la situazione è disperata. La padrona di casa, residente in Svizzera e vedova, a sua volta ha necessità economiche per le quali non può più concedere dilazioni all’inquilino. Si è avviato il procedimento ed è scontato lo sfratto per morosità. Martedì 7 aprile, due giorni dopo Pasqua, con sentenza a quella famiglia verrà detto di lasciare la casa. Per andare dove, chissà.
Fra l’altro, il settore comunale dei Servizi sociali ha erogato un contributo una tantum di 900 euro. Però una volta sola, per l’appunto. Non si poteva fare di più, evidentemente. L’uomo ha partecipato al bando per il progetto comunale dei voucher, ovvero per la realizzazione di lavori che la pubblica amministrazione ha ideato per contribuire in maniera assistenziale più che assistenzialistica, alle necessità dei bisognosi. Nella graduatoria del progetto voucher, per la gravità della situazione familiare, il 47enne ha anche un punteggio maggiore di altri: però altri già lavorano perché si trovano nel progetto che ha già preso il via.
Chiunque possa faccia qualcosa.
