Di Martino Abbracciavento:
In base alle statistiche elaborate dal Mef, è Lecce la città “più ricca”. Infatti nella classifica fra le città con reddito medio pro-capite più alto, calcolato come rapporto tra reddito imponibile e numero di contribuenti, il capoluogo salentino risulta il più ricco della Puglia, più ricco anche del capoluogo di regione Bari. Nella città di Lecce infatti, i 62mila contribuenti hanno un reddito medio di 22.270 euro, mentre a Bari 21.975 euro.
Tra i capoluoghi pugliesi, a Taranto i 116mila contribuenti hanno un reddito medio di 19.961 euro; a Brindisi il reddito medio dei 51mila contribuenti è di 19.228 euro; a seguire Foggia con 18.535 euro; nella BAT è Trani la città più ricca con 16.776 euro, a seguire Barletta con un reddito medio di 15.347 euro e Andria con un reddito medio di 13.846 euro.
Il comune più povero invece è sui Monti Dauni, precisamente Roseto Valfortore, dove gli 878 contribuenti hanno un reddito medio di appena 9.023 euro. A seguire, sempre sui Monti Dauni, Alberona con un reddito medio di 9.832 euro. Tra i comuni più piccoli troviamo Sternatia, in provincia di Lecce, con poco più di 1.500 contribuenti che hanno una media di 19.225 euro di reddito. Stesso discorso per Leporano, sul litorale tarantino con 19.412 euro di media.
Tra i comuni della Valle d’Itria spicca Martina Franca con 16.662 euro di media.
A livello regionale la Puglia si trova nella parte bassa della classifica nazionale. In Puglia infatti la media dei redditi dichiarati dai 2 milioni 567mila contribuenti ammonta a 16.930 euro. Tra le regioni del sud, la Sicilia ha un reddito di 16.980 euro, la Basilicata ha un reddito di 16.900 euro e la Calabria ha un reddito di 15.630 euro. Da segnalare che i redditi delle regioni del Sud sono molto lontani dal reddito medio della Lombardia che ha un reddito di 25.330 euro, dell’Emilia Romagna che ha un reddito di 23.680 euro, e della provincia di Bolzano che ha un reddito di 23.580 euro.
Una cosa è evidente, questi numeri mettono sempre più in evidenza l’esistenza di un gap di ricchezza fra Centro-Nord e Sud. Un Gap sempre più difficile da colmare.