Di Nino Sangerardi:
Diecimilionicinquecento mila euro. E’ l’impegno di spesa, anno 2022, per la corresponsione mensile dell’assegno vitalizio e di reversibilità spettante ai consiglieri regionali cessati dal mandato o agli aventi diritto.
Risale al 2003 (Legge pugliese n.8)la norma sul trattamento economico e previdenziale dei consiglieri regionali. Stabilisce il diritto a percepire, a decorrere dal 60° anno di età un assegno vitalizio purchè abbiano versato i contributi obbligatori per un periodo di almeno 5 anni.
Il comma 8 bis prevede che la elargizione dell’assegno vitalizio è anticipata, su richiesta del consigliere e dopo la fine del mandato, al compimento del 55° anno di età comportando un coefficiente di riduzione predeterminato e rapportato all’età di prepensionamento.
Inoltre il comma n.2 dell’articolo n.9 recante “Misura dell’assegno vitalizio” della predetta Legge così come modificato dalla Legge n.5/2010 disciplina con decorrenza 1° gennaio 2010 la consistenza dell’assegno per i consiglieri regionali, cessati dal mandato e non più rieletti.
Per quanto riguarda l’Assegno di reversibilità si determina “ la corresponsione mensile di un assegno di reversibilità del consigliere deceduto in favore degli aventi diritto”.
Con Legge n.20 del 2019 il Consiglio regionale ha provveduto ad attuare l’intesa tra Governo, le Regioni e le Province Autonome in materia di contenimento della spesa pubblica attraverso la riduzione dei costi legati al funzionamento delle Istituzioni, operando una riduzione degli assegni vitalizi e di reversibilità in corso di erogazione o non ancora erogati, applicando il sistema contributivo.
Pertanto l’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale della Puglia, sezione amministrazione e contabilità, ha provveduto ad assumere il finanziamento relativo al fabbisogno per la voce di bilancio “ Competenze dovute per assegni vitalizi e di reversibilità” della somma complessiva di 10.500.000,00 euro, anno 2022.