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Comune di Martina Franca, calcio: convenzione per lo stadio, ok dal consiglio comunale Comune di Lizzano: Sel, "blatte e non solo"

tursi

Di seguito un comunicato diffuso dal gruppo consiliare Pd di Martina Franca e, a seguire, un comunicato diffuso dal gruppo Sel di Talsano:

Il Consiglio comunale, in seduta odierna, stante la prossima scadenza al 30 giugno della convenzione in essere, ha deliberato la nuova concessione relativa all’utilizzo esclusivo dell’impianto sportivo comunale “G. D. Tursi” in favore della Società AS Martina al fine di consentire lo svolgimento delle attività connesse alla partecipazione al campionato nazionale di calcio professionistico.
Come in passato, la convenzione prevede che la Società dovrà farsi carico della manutenzione ordinaria dell’impianto sportivo, del pagamento delle utenze e degli oneri relativi alla sicurezza mentre al Comune compete la manutenzione straordinaria.
Per venire incontro alle esigenze di sicurezza, tenendo conto della costante pressione a cui è sottoposto il quartiere che ospita lo stadio comunale, lo stesso che accoglie ogni mercoledì il mercato settimanale, l’Amministrazione ha predisposto uno stanziamento di 50 mila euro al fine di effettuare opere alternative che contemperino gli obblighi di sicurezza con quelli di fruizione degli spazi pubblici.
Resta ferma la volontà del Consiglio comunale e dell’Amministrazione di continuare a ragionare sulla delocalizzazione dello Stadio comunale in zona Pergolo al fine di garantire lo svolgimento delle gare calcistiche in sicurezza e al contempo di decongestionare la zona centrale della città.

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E’ appena arrivato il solstizio d’estate, una data commemorata in tutto il mondo. L’inizio della stagione estiva rappresenta nell’immaginario di molti un periodo felice dove la natura dà il massimo di sè, ed a volte anche l’uomo la segue come esempio.

Questa data, quest’anno per il nostro comune, è coincisa con la scoperta  di una tomba greca del IV sec. circa A.C., quindi presumibilmente il sito lizzanese ha certamente origini di quel periodo.

Per chi ama l’archeologia e la storia in genere, è un momento emozionante per la nostra comunità, ma basta volgere lo sguardo all’orizzonte immaginando le nostre origini e ci ritroviamo catapultati nella triste realtà del vissuto quotidiano.

Un paese che ha nel suo potenziale  naturale, la possibilità di poter rinascere grazie alla sua storia archeologica, alle sue prerogative agricole, al suo clima estremamente favorevole, ai suoi prodotti tipici unici nel loro genere, al suo litorale con dune sabbiose e mare cristallino, viene costantemente mortificato dalla gestione inconcludente e per lunghi tratti inesistente della cosa pubblica.

Abbiamo appena attraversato una fase difficilissima rispetto alla raccolta differenziata, che continua a costarci milioni di euro, per il raggiungimento di un tasso bassissimo e i nostri occhi hanno goduto della visione di un primo cittadino, che consegnava personalmente le buste per la raccolta ai lizzanesi, coadiuvato da due aiutanti. Ora come Circolo Sel Lizzano, vorremmo sottolineare, se mai ce ne fosse bisogno, che quel gesto demagogicamente utilizzato in campagna elettorale (giusto 15 giorni prima delle regionali) che può apparire benevolenza agli occhi dei più semplici, diventa vergognoso, quando consideriamo che quelle buste, da noi strapagate, sono arrivate in ritardo e che le spese per acquistarle nel periodo di mancata consegna, non ci verranno rimborsate. Ai lizzanesi vorremmo dire che le buste, oltre ad altri servizi che non vengono erogati, sono state pagate profumatamente da ognuno di noi e lo sforzo di consegnarle personalmente denota lo spessore professionale del sindaco. Forse questo paese non ha disoccupati o giovani disponibili a realizzare lavori socialmente utili?

E sempre rimanendo in argomento, lo ripetiamo ormai da anni, ma le risposte non arrivano mai: molte voci del capitolo appaltato per i rifiuti non vengono rispettate. Strade non spazzate, erba che cresce ai bordi delle strade ed addirittura sul recentissimo marciapiede di via Fontanelle. L’ingresso in paese, per chi arriva da Sava o da Manduria è talmente incolto da ricordare i vecchi villaggi sperduti del far west nei film al cinema. Un gringo a cavallo sarebbe in perfetta sintonia con l’ambiente.

Orbene, dicevamo che è iniziata l’estate e come accade spesso nelle nostre usanze, è un piacere sedersi fuori all’uscio di casa, prendere un po’ di fresco e chiacchierare con i vicini (non avendo altri momenti di ritrovo per giovani e anziani o iniziative di qualsiasi tipo per socializzare). Direte voi: lasciateci almeno quello! No! No! Non è possibile! Un’invasione di scarafaggi e blatte che fuoriescono dai tombini. Qualcuno ha notizia delle disinfestazioni che andrebbero fatte a marzo? Lo scorso anno furono fatte in ritardo e quindi servirono a ben poco, ma l’amministrazione celermente ne dette notizia sul sito del Comune. Quest’anno è semplicemente passata di moda. Neanche l’ombra. Cari lizzanesi, tenetevi le blatte, gli scarafaggi e , se potete, apponete delle strisce di nastro adesivo sui tombini per “evitare il problema”. Altro che nascondere polvere sotto il tappeto! Nascondiamo ben altro nel nostro territorio.

Speravamo in una qualche risposta sensata, ma l’amministrazione tace, anzi di più: latita.

Alcuni nostri concittadini, volenterosi e pieni di speranza, giornalmente denunciano attraverso foto e video le condizioni in cui versa il paese, dai giardini alle piazze, alle poche aree verdi, ai rifiuti ingombranti abbandonati per strada. Quegli stessi cittadini che sollecitano iniziative in favore del decoro urbano, che hanno veramente a cuore le condizioni del nostro paese e che sono encomiabili nel continuare a denunciare le mancanze, vengono aggrediti verbalmente e criticati perché danno un’immagine sbagliata del paese ai forestieri. La domanda sorge spontanea: quale immagine dovremmo trasmettere? Quella delle blatte o quella della discarica a mare? Ci piacerebbe saperlo perché per quanto ci riguarda, come Circolo Sel di Lizzano non smetteremo mai e poi mai di denunciare le gravissime mancanze di questa amministrazione comunale.

Apprezziamo le iniziative dei nostri concittadini, ma diciamo a gran voce al sindaco ed ai suoi collaboratori che noi non ci stiamo!

E’ un nostro diritto avere le strade pulite, i giardini pubblici degni di questo nome e non distrutti, sporchi e inutilizzabili,  perché paghiamo fior di quattrini di tasse per i rifiuti!

E’ un nostro diritto poterci sedere sull’uscio di casa e non scappare per lo schifo che provoca l’uscita di vermi dai tombini nel paese.

E’ un nostro diritto poter fare una passeggiata sul nostro litorale (in macchina mi raccomando perché il marciapiede non esiste) senza dover fare lo slalom tra la spazzatura abbandonata.

E’ un nostro diritto parcheggiare nel parcheggio, arrivando alla Marina, costato molti soldi, in stato di abbandono e occupato da qualche roulotte di passaggio.

E’ un nostro diritto vedere i disoccupati nel nostro paese, poter lavorare attraverso iniziative socialmente utili e ridare così dignità a tante persone e a tante famiglie, invece di sperperare il denaro in opere di urbanistica inutili oltrechè pericolose oppure buttare via milioni di euro in risarcimento contenziosi senza avere la capacità di fermare questa emorragia di denaro pubblico.

Prima o poi il bancomat si esaurirà; speriamo si esaurisca prima la pazienza dei lizzanesi, magari quei seicento a cui in campagna elettorale avete promesso il posto di lavoro in paese, per poi ricordargli la promessa anche a queste ultime elezioni.

Promesse da marinaio.

In fondo siamo a pochi passi dal mare.

LONA


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