Hakim Nasiri e i suoi connazionali afghani Surgul Ahmadzai e Qari Khesta Mir Akhmazai “si sono associati per compiere atti di violenza con finalità di terrorismo internazionale” e per questo vanno arrestati. Lo ha deciso il Tribunale del Riesame di Bari accogliendo l’appello del pm Antimafia Roberto Rossi contro la scarcerazione del 23enne Nasiri (fermato dai carabinieri il 10 maggio e rimesso in libertà dopo tre giorni) e il rigetto dell’arresto degli altri due (all’epoca sfuggiti alla cattura).
Fin qui lo stralcio di notizia dell’agenzia Ansa. C’è poi da rammentare un’altra vicenda legata al terrorismo, assolutamente inquietante: Chafroud Chokri, tunisino (nella foto accanto, immortalato a Taranto) ritenuto dalle autorità francesi un contatto diretto di Mohamed Boulhel, autore della strage di Nizza, era ben insediato in Puglia negli anni scorsi. Lavorava nella masseria “Quis ut Deus” di Crispiano, studiava all’università di Bari, aveva casa a Gravina in Puglia. Ora è indagato per la strage di Nizza, fotografato insieme a Boulhel tre ore prima dell’attentato, sul camion, lungo la Promenade des Anglais. E secondo le autorità francesi, fra Boulhel e Chokri c’erano stati circa 1200 contatti telefonici in un anno.