Di Agostino Convertino:
Il successo della prima del Festival della Valle d’Itria 2023 – Il Turco in Italia di Gioachino Rossini – ha riportato in patria un giovane tenore (classe 1996) nato e cresciuto a Martina Franca. Manuel Amati, che nell’opera buffa interpreta il ruolo di Don Narciso (il cavalier servente di Donna Fiorilla, la protagonista femminile), si è distinto per la raffinatezza con cui ha affrontato il personaggio: le sfumature della sua bellissima voce hanno attutito il vigoroso duello vocale tra Selim (il sultano turco) e Don Geronio (il marito di Donna Fiorilla) che si sono affrontati in amore con lo stesso impeto di due mufloni nella stagione degli amori. L’eccellente tenore martinese, rossiniano militante, ha sfoderato quella che i critici considerano la sua arma migliore: una versatilità non comune combinata con un ritmo brioso tipico dei grandi mattatori del palcoscenico, preludio ad un percorso in costante ascesa che, nonostante la giovane età, ha già sedimentato esperienze importanti. La carriera e il valore di un artista non sempre si possono ricondurre (o imprigionare) alle sue radici ma con Manuel Amati si riannodano i fili di una lunga storia che parte da Giuseppe “Sciroletto” Aprile, passa per Gioconda De Vito e continua con Paolo Grassi che ha lanciato il seme del Festival della Valle d’Itria. Applaudire Manuel Amati nella sua città, nonostante si esibisca nei santuari del mondo operistico, accresce l’orgoglio di un popolo che da mezzo secolo, col Festival della Valle d’Itria, produce elevata cultura riconoscibile in tutto il mondo.