Nicola Magrone è l’ormai ex sindaco di Modugno. Dopo 15 mesi dalla sua elezione ha dovuto subire le dimissioni di 13 consiglieri comunali su 24, ovvero lo scioglimento del consiglio e dunque, il commissariamento del Comune. Magrone è stato messo in minoranza dalla coalizione di centrosinistra che lo sosteneva. I 13 firmatari delle dimissioni sono degli schieramenti di maggioranza e opposizione.
Tutti a casa, dunque, a partire dal sindaco che voleva rimettere le cose a posto nel settore dell’urbanistica. Un settore che nell’autunno del 2012 aveva anche fatto registrare gli arresti di due sindaci targati Pd, consiglieri del partito democratico e dell’Udc ed ex dirigenti comunali, accusati di reati legati alle tangenti.
Nicola Magrone ha commentaco così, in una dichiarazione riportata dall’agenzia Ansa, lo scioglimento del consiglio comunale: “è una fuga ignobile che oltraggia gli elettori e i cittadini”.
Per il 25 agosto era in programma una seduta monotematica del consiglio comunale sui temi dell’urbanistica. L’aveva voluta il sindaco. Naturalmente, non si farà più.