Era toccato a Bakayoko e Kessie, sempre del Milan, una settimana prima. Era toccato a Kouljbaly, del Napoli, in passato. È toccato ad altri giocatori nei giorni scorsi. E domenica, all’Allianz stadium di Torino, a subire gli insulti in fase di riscaldamento è stato Mike Maignan, portiere del Milan. Ieri ha scritto un messaggio di replica a quegli insulti schifosi, pronunciati da un essere in fase di identificazione.
Maignan fa anche un chiaro riferimento alla politica calcistica. I razzisti non devono entrare negli stadi. E qui la cosa riguarda da vicino un pugliese: Gabriele Gravina, di Castellaneta. Presidente della federcalcio. Si gode, meritatamente, il successo agli europei. Ma ora ha un problema da non sottovalutare. La gente che urla “negro” o “zingaro” o buuu, o lancia banane o da nefandezze simili, negli stadi, non deve entrare (non dovrebbe fare proprio parte del consorzio civile). Trovi il modo perché questo diventi il sistema. E lo faccia subito. Per il signore che ha urlato insulti razzisti e bestemmiato, come emerge dal video, speriamo nell’emissione del daspo a vita.