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Lecce: da domani Womanhood Prima edizione

Brutta Cristiana Vaccaro 2

Di seguito il comunicato:

Arte, incontri, musica, teatro e laboratori per esplorare le molteplici sfumature dell’esperienza femminile e dell’identità di genere nella società contemporanea. Da giovedì 24 a domenica 27 ottobre, le Officine Cantelmo di Lecce ospitano la prima edizione di Womənhood. Un’occasione immersiva e multidimensionale per riflettere e confrontarsi – analizzandone il peso politico, sociale e culturale – sul concetto di womanhood. Si tratta di un termine inglese che indica l’essere donna e l’insieme di caratteristiche, esperienze e qualità associate all’identità femminile. L’uso della schwa nel titolo riflette l’intento inclusivo dell’iniziativa, che si pone come piattaforma di riflessione critica sulle tematiche femministe e transfemministe. La tre giorni accoglierà il laboratorio “Tutte le direzioni” con Gaia Barletta, l’inaugurazione della mostra a cura di Flop Magazine e il concerto di Vera Di Lecce (giovedì 24 ottobre alle 15, alle 19 e alle 21), un dialogo intergenerazionale con Agedo Lecce (sabato 26 ottobre dalle 9), un incontro con Collettiva Edizioni e lo spettacolo teatrale Brutta (domenica 27 alle 19 e alle 21). Womənhood è sostenuto dalla seconda edizione dell’avviso “Futura – La Puglia per la parità“, promosso dal Consiglio regionale della Puglia.

Giovedì 24 ottobre la rassegna partirà dalle 15 alle 18:30 (prenotazione obbligatoria – info 3509008039) con Tutte le direzioni, un laboratorio molto pratico e poco teorico ideato e diretto da Gaia Barletta (attivista queer, operaia culturale ed esperta in Gender equality e Diversity management) per esplorare le possibili dimensioni della parità di genere in chiave intersezionale. Per partecipare non è richiesta nessuna competenza o conoscenza particolare, solo la voglia di dedicare del tempo per mettersi in discussione in uno spazio non giudicante e la disponibilità a condividere esperienze con altre persone in un confronto alla pari. Alle 19 (ingresso libero) l’inaugurazione della mostra a cura di Flop Magazine, rivista indipendente che raccoglie illustratrici e illustratori desiderosi di tornare alla carta, per il piacere di toccare, sfogliare e sentire il profumo delle pagine. Flop è una rete di persone che credono nella libertà di espressione, dove disegni, poesia, teatro e racconti si intrecciano rompendo gli schemi di un mondo artistico spesso troppo standardizzato. In un’epoca dominata dal virtuale, Flop celebra il contatto umano e l’esperienza tangibile dell’arte su carta. Attraverso una call to action, il progetto ha invitato a esplorare, attraverso il processo creativo, le diverse esperienze legate all’essere, al riconoscersi o all’essere socializzate come donne. Le opere selezionate saranno esposte sui tiranti in ferro delle Cantelmo, evocando la sospensione e l’evoluzione continua della condizione femminile. Alle 21 (ingresso libero) la serata si concluderà con il live della cantante, compositrice e performer Vera di Lecce, una fusione di sonorità nord europee, orientali e tradizionali che trascinano in un’atmosfera antica e allo stesso tempo contemporanea. Salentina d’origine e romana d’adozione, l’artista nasce dalla tradizione per sviluppare poi un percorso personale di ricerca e sperimentazione. Vera inizia l’esperienza artistica con i suoi genitori, attori di teatro sperimentale e ricercatori nell’ambito della tradizione salentina. Successivamente canta in dialetto, salentino e siciliano, con Nidi d’Arac, Arakne Mediterranea, Cesare Basile e Alfio Antico e dal 2012 crea il suo progetto solista, in inglese. Dopo un EP, un LP e diversi singoli e collaborazioni, firma con l’etichetta americana Manimal Vinyl (Bat For Lashes, Warpaint, Asia Argento, Yoko Ono). Alla fine del 2022 arriva “Altar of Love” (Manimal Vinyl | Niafunken). Melodie accattivanti, che richiamano motivi medievali e strizzano l’occhio al pop, cavalcano synth aggressivi come dragoni, su montagne di percussioni o glitch di drum machines, in un mondo parallelo di androidi sciamani. Un altare d’amore intorno al quale danzare, cantare, suonare, pregare, per ritrovarsi e rinascere. Prendere per mano i propri demoni e trasformarli in nuova energia grazie ad una danza collettiva.

Sabato 26 ottobre appuntamento alle 9 per un dialogo intergenerazionale su identità di genere e orientamento sessuale con studentesse e studenti e rappresentanti di Agedo Lecce. Nata nel 1993, l’associazione di genitori, parenti e amici di persone LGBTQIA+, cerca di riproporre costantemente la tematica dei diritti, che, se non sono garantiti per tutti, rischiano di configurarsi come privilegi.

Domenica 27 ottobre l’ultima si aprirà alle 19 (ingresso libero) con un incontro dedicato alla casa editrice indipendente e femminista CollettivaSimona Cleopazzo e Stefania Zecca (co-curatrici della collana Prose Minime) e Serena Gatto (curatrice della collana Taccuini e altre cose) racconteranno questo innovativo progetto editoriale, che mette al centro sorellanza e nuove narrazioniCollettiva Edizioni Indipendenti è composta da otto donne che fanno della scrittura un impegno quotidiano e un percorso di crescita intellettuale: pubblicano libri non convenzionali, sviluppano ricerche, riflessioni e organizzano laboratori su poesia, filosofia e femminismo, promuovendo un confronto continuo. Alle 21 (info e biglietti 3509008039) in scena Brutta. Tratto dall’omonimo successo letterario di Giulia Blasi edito da Rizzoli, interpretato dalla multiforme Cristiana Vaccaro, per la regia di Francesco Zecca, questo monologo brillante racconta la storia del corpo della protagonista. Chi ha detto che, per occupare uno spazio pubblico, per vivere appieno in società, si debba per forza essere belle? L’umorismo dello spettacolo dona leggerezza e profondità a questa riflessione sul femminile, mai retorica, estremamente attuale, che attraversa fino ai giorni nostri un universo caleidoscopico fatto di strade polverose anni ’70, di cartoni animati anni ’80, di donne-frutta e facce da stronza, di primi amori (e prime delusioni) a ritmo di successi sanremesi anni ’90.

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