Per ora è uno stato di agitazione. Per ora sono assemblee. E per ora è una richiesta al sindaco, pagate voi perché l’azienda non lo fa (“possibile per l’articolo 5”, dice un sindacalista). I netturbini di Martina Franca, ma anche gli amministrativi, della Tradeco hanno avviato la loro protesta che, terminato il periodo di garanzia, cioè dal 7 gennaio in poi, potrebbero scioperare. Motivi? Le tredicesime ancora non versate, a nessuno dei 65 dipendenti. Sugli stipendi di dicembre ci sono state difficoltà ma, sia pure in ritardo, sono arrivati. Tredicesime a parte, ci sono anche altri problemi contrattuali: uno che sembra molto grave riguarda il mancato versamento da parte dell’azienda, delle somme trattenute dalle retribuzioni dei dipendenti, per le pensioni integrative. Cioè, trattengono i soldi e poi non li versano, da mesi stando a quanto affermano i sindacalisti. E i lavoratori hanno problemi convinti, invece, di essere a posto con i contributi.
C’è la questione dei buoni pasto, ancora. Ci sono problemi ulteriori, di tipo contrattuale. Poi c’è la questione, forse quella principale perché si protrae da anni, e riguarda gli automezzi per la raccolta dei rifiuti. Motocarri con il pavimento sfondato, c’è anche chi dice di avere frenato con i piedi, e i mezzi sono vecchi e insicuri. Tutte queste lamentele vengono esposte all’amministrazione comunale di Martina Franca che, nel giro di due settimane, potrebbe trovarsi a gestire la spazzatura in strada causa mancata raccolta.
Oddio, a proposito degli automezzi, ci sono gravissime responsabilità proprio dell’amministrazione comunale. Si ricorderà come il contro della Tares fosse gravato, in numerose delle sue versioni, di una quota per ammortamento mezzi, una maniera per infilare centinaia di migliaia di euro nel conto totale da far pagare ai cittadini e che indirettamente faceva passare per quasi nuovi i camion e i motocarri. Che invece sono, più o meno, da buttare.
(foto: netturbini davanti al municipio di Martina Franca, stamattina)