In genere questo blog non dà notizie di suicidi. Per principio e perché fra le altre cose il rischio di emulazione non va sottovalutato. Ma quello che è accaduto ieri a tarda sera, nei pressi del ponte girevole di Taranto, sul lungomare in viale Virgilio, è anche il segnale del dramma di una città. Una giovane donna, Alessandra, 26 anni, giù dal parapetto. Il parere di una donna: “la disperazione sta prendendo il sopavvento”. La vicenda di Taranto, cioè. “La gente non ne può più”. Il suicidio è avvenuto a pochi passi dal sit-in allestito, ormai da settimane, dinanzi all’ammiragliato di Taranto, da parte dei lavoratori di pulizie e mense nelle sedi della marina. Trovato un biglietto: papà, mamma, perdonatemi.
A Salice Salentino, invece, il giorno di Pasquetta è stato proprio quello dell’angelo, in persona di una bambina di 12 anni. Suo padre, quarantunenne, disoccupato e gravemente malato di diabete, stava per suicidarsi e le ha inviato un sms per comunicarlo alla figlia: la bambina ha avvisato la mamma e così è stato possibile chiamare i carabinieri, intervenuti in tempo per sventare una tragedia. L’uomo si era ormai infilato il cappio al collo.