Di ritorno da Roma, un sabato pomeriggio, il giudice Giovanni Falcone con la moglie e collega Francesca Morvillo sarebbero andati a casa a Palermo. L’arrivo dell’aereo con a bordo il magistrato nemico numero uno della mafia e la consorte all’aeroporto di Punta Raisi. La scorta ad attendere per il tragitto in auto dallo scalo al centro urbano del capoluogo siciliano.
All’altezza di Capaci, autostrada Palermo-Trapani, venne fatta esplodere, con un telecomando, una tonnellata di esplosivo al passaggio delle due vetture. Morirono in cinque: Giovanni Falcone, Francesca Morvillo il pugliese Rocco Dicillo di Triggiano, il pugliese Antonio Montinaro di Calimera, Vito Schifani che componevano la scorta. Il più efferato assassinio di mafia, una strage, trentuno anni fa, il 23 maggio 1992, alle sei meno tre minuti del pomeriggio. Falcone e Morvillo morirono poco dopo il trasporto all’ospedale. Rimasero feriti Giuseppe Costanza, autista giudiziario, e gli agenti Paolo Capuzza, Gaspare Cervello ed Angelo Corbo i quali erano a bordo della terza vettura di scorta.
La seconda strage cinquantasette giorni dopo, il 19 luglio 1992: uccisi il giudice Paolo Borsellino e cinque agenti di scorta.
Oggi è la giornata in cui si commemorano le vittime di mafia, in tutta Italia compresa, ovviamente, la Puglia.
Pugliese era Antonio Montinaro. Nativo di Calimera. Il poliziotto salentino morì a 29 anni e 8 mesi.
Da Wikipedia:
Responsabili
Salvatore Riina, Bernardo Provenzano, Michele Greco, Pietro Aglieri, Francesco Madonia, Giuseppe Calò, Bernardo Brusca, Filippo e Giuseppe Graviano, Antonino Geraci, Benedetto Spera, Nino Giuffrè, Michelangelo La Barbera, Salvatore e Giuseppe Montalto, Matteo Motisi, Giuseppe Farinella, Salvatore Buscemi, Mariano Agate, Benedetto Santapaola, Giuseppe “Piddu” Madonia, Matteo Messina Denaro (mandanti)
Giovanni Brusca, Pietro Rampulla, Santino Di Matteo, Gioacchino La Barbera, Antonino Gioè, Giovan Battista Ferrante, Salvatore Biondo, Salvatore Biondino, Antonino Troia, Giovanni Battaglia, Leoluca Bagarella, Salvatore Cancemi, Antonino Galliano, Calogero e Raffaele Ganci (esecutori materiali)