Di Vito Piepoli:
È tornato a parlare all’Alexander Museum Palace Hotel di Pesaro in occasione della prima edizione de “Il Festival del Buon Esempio” il prof. Francesco Lenoci, alla presenza del Vicesindaco e Assessore alla Bellezza, Daniele Vimini.
L’ultima volta che aveva parlato a Pesaro era il 22 aprile 2022 nella Giornata Mondiale della Terra. Pesaro era già stata nominata Capitale Italiana della Cultura 2024 e allora era Capitale Italiana dei Giovani 2022.
Francesco Lenoci è economista, docente presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Autore di 36 monografie su temi di bilancio, finanza e di molteplici articoli, ha ricevuto numerosi premi per il suo impegno a favore della sostenibilità.
Per Lenoci, tra gli ideali da saper coltivare e per i quali vale la pena battersi, c’è sicuramente la bellezza, l’arte, la salvaguardia del creato, la salvaguardia della terra, deturpata dagli inquinamenti, invecchiata dalle nostre manipolazioni, violentata dalle nostre ingordigie.
“Ebbene, lo sviluppo può essere: sostenibile o non sostenibile. Scopo dello sviluppo sostenibile è di soddisfare i bisogni dell’attuale generazione, senza compromettere la capacità di quelle future di soddisfare i propri bisogni. Una delle sfide centrali dello sviluppo sostenibile è la richiesta di scelte nuove e innovative e di un diverso modo di pensare” sono le sue testuali parole.
In conclusione per sintetizzare il suo intervento, si può dire che per vari secoli, lo sviluppo è stato non sostenibile, in quanto trattavasi di: Estrarre-Produrre-Usare-Gettare.
Si trattava, di un processo contro-natura, perché la natura non funziona così, ma secondo un modello ciclico per cui le risorse che nascono, crescono e muoiono ritornano alla terra come nuove risorse per rigenerarsi a nuova vita. Si parla infatti non più di Economia Lineare ma di Economia Circolare.
E ha ricordato che il primo al mondo che ha avuto ben chiari questi concetti è stato San Francesco d’Assisi che aveva un profondo rispetto e amore per la natura e dei suoi beni preziosi.
E uno dei suoi discepoli prediletti, don Tonino Bello, l’ha seguito anche su quel percorso, urlando: “ La Terra non è stata data a noi come eredità dei nostri padri, ma l’abbiamo ricevuta in prestito dai nostri figli. Se l’abbiamo presa in prestito occorre restituirla….per restituirla migliorata non basta più enunciare la Speranza, ma occorre organizzarla”.
“Il tema del buon esempio riflette l’urgenza e l’importanza di adottare approcci positivi e innovativi per affrontare le sfide globali, quali: il cambiamento climatico, la pace nel mondo, l’ineguaglianza sociale e la povertà” ha riferito il prof. Lenoci,
Secondo il professore si è trattato di una straordinaria occasione di incontro tra domanda e offerta di idee, ispirazioni e connessioni tra scrittori, poeti, artisti, esperti, attivisti e leader d’opinione provenienti da tutto il mondo, grazie a Regina Resta e a Nani Marcucci Pinoli, organizzatori dell’evento.
Della stessa idea è l’artista Roberta Arduini (in foto con Lenoci), presente tra il pubblico, che persegue gli stessi ideali utilizzando l’arte teatrale come mezzo di comunicazione di esempi e riflessioni virtuose, che arrivano al cuore dello spettatore facendo breccia, coinvolgendolo con parole e musiche. Anche il teatro, il suo, dà il buon esempio e interroga sul futuro dell’umanità creando incanto, emozioni, commozione, coinvolgimento ed educazione.
A tal proposito come non ricordare tra le sue quattro opere teatrali da lei composte, e eseguite con i tre valenti maestri musicisti del suo quartetto OASI, Paride Battistoni al violino, Jacopo Mariotti al violoncello e Diego Gasperi al pianoforte. Una, in modo particolare, profondamente in tema con ciò che ha trattato il professor Lenoci: “Echi Antichi nella voce di Madre Terra” (il trailer https://www.youtube.com/watch?v=E0ddMgbbpNM).
Difficile descrivere questa opera, andata in scena nelle migliori location italiane e richiesta da direttori artistici e amministrazioni, se non si ha la fortuna di poterla vivere, di lasciarsi travolgere e di assaporare il benefico senso di completezza, e la voglia di impegnarsi in modo corretto, che lascia allo spettatore a fine spettacolo. Andrà in scena al Castello di Novilara, il 21 giugno per festeggiare il Solstizio d’Estate, grazie a Maris Galdenzi e Riccardo Gravagna dell’Associazione Culturale L’Anfora (prenotare al numero 339.3707313).
Questo Recital musicale di altissima caratura e di grande valore umano, sociale ed ambientale, quantomai attuale, fotografa intimamente ogni aspetto dell’esistenza umana in rapporto con il creato che ci circonda e di cui facciamo parte, riscoprendolo, valorizzandolo e salvaguardandolo, in maniera artistica, poetica e musicale.
E attraverso un entusiasmante e riflessivo viaggio catartico, riti sonori, suoni, sapori, e le più celebri musiche di tutti i tempi, ci riporta all’essenza dell’Anima Mundi, all’equilibrio con noi stessi, con gli altri e con il meccanismo perfetto che nutre la vita e la natura, di cui bisogna avere cura.
Uno spettacolo che risulta profondamente commovente, sia per quanto riguarda i testi inediti, che l’interpretazione e il connubio musicale, in un crescendo emotivo di rara bellezza che culmina con un Inno alla Vita e con una struggente invocazione a Madre Terra e al Creato: il Cantico delle Creature di San Francesco.
“In Echi antichi nella voce di Madre Terra da me impersonificata, si ascolta la Voce e il suono di nostra Madre Terra, che con la sua forza ancestrale colma di Amore, apre le sue braccia e spronando mente, corpo e anima dello spettatore, ci guida verso un percorso sensoriale e una connessione profonda con il nostro essere, il nostro seme interiore e le nostre radici da recuperare, attraverso il primordiale rapporto che ci lega a lei, da salvaguardare” ci riferisce Roberta Arduini.
Di grande valore umano, sociale e ambientale, lo spettacolo fotografa le problematiche ambientali, tecnologiche e sociali, che ci hanno portato a perdere l’equilibrio con noi stessi, con gli altri e con il meccanismo perfetto di Madre Terra che nutre la Vita.