di Angela Maria Centrone
Non voleva lasciarlo andar via il pubblico di via Ciaia a Fasano, quando, ieri sera, Caetano Veloso ha lasciato il palco del Bari in Jazz dopo numerosi bis. Accompagnato in questo tour dai suoi figli – Moreno, Zeca e Tom – Veloso è partito dolcemente per concludere con una samba esplosiva, che ha coinvolto tutto il pubblico, il quale ha lasciato le sedute per ballare. Un concerto che, nonostante la folta platea, è stato intimo e familiare: ci si è sentiti coinvolti nella quotidianità di questa famiglia allargata che fa vivere la musica e di musica vive. Veloso ha raccontato aneddoti e sono stati eseguiti, egregiamente, moltissimi brani composti dai suoi figli, in particolare da Moreno, che possiede un talento spaventoso.
Quattro chitarre, quattro voci perfettamente armoniche, percussioni rudimentali e una tastiera, così la famiglia Veloso ha attraversando tutti i generi della musica brasiliana, dalla bossa nova all’axé, fino ad arrivare alla canzone italiana, in particolare con “un omaggio alla Puglia”: una cover meravigliosa di “Nel blu dipinto di blu (volare)” dell’amatissimo Domenico Modugno, cantata così dolcemente da Caetano che la platea esitava ad unirsi al coro per non rovinarne l’intonazione. Immancabile l’omaggio a João Gilberto, il padre della Bossanova scomparso il 6 luglio scorso, “senza di lui tutto questo non sarebbe stato possibile” dice Moreno, seguito da un commosso applauso della platea. E infatti, senza la Bossa nova non sarebbe mai nato neanche il movimento tropicalista rivoluzionario di cui Caetano Veloso è tra i massimi esponenti.
Uno spettacolo musicalmente eccelso che infonde una massiccia dose di serenità direttamente do Brazil.
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