Ferdinando Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti. Due immigrati in America, due anarchici. Ammazzati dagli Stati uniti d’America il 23 agosto 1927. Uno scandalo mai dimenticato, da allora. Per loro si mobilitò larga parte della comunità internazionale, molti esponenti di rilievo in campo planetario chiesero che venisse loro salvata la vita. Fra i firmatari di un appello, anche Albert Einstein. Ma niente, le autorità degli Stati uniti d’America decisero che i due wops italiani (wops è l’acronimo in inglese di persone senza documenti) dovessero essere giustiziati. E il 23 agosto 1927, per Ferdinando Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, chiamati anche “bastardi anarchici” da giudice, fu la seria elettrica, a Charlestown.
Nicola Sacco era pugliese, di Torremaggiore (nacque il 22 aprile 1891). Bartolomeo Vanzetti, piemontese di Villafalletto (vi nacque l’11 giugno 1888). Emigrati nel 1908 negli Stati uniti d’America, fecero i mestieri più disparati, nel Massachusetts ma fondamentalmente Sacco era un calzolaio e Vanzetti faceva il pescivendolo. Furono ritenuti colpevoli di una rapina nel 1920 ad un calzaturificio, vittime due persone.
Loro predicavano idee pacifiste, vennero condannati a morte e uccisi come autori di quella rapina. Uno scandalo rimasto nella storia mondiale. Oggi molte le commemorazioni. Fra esse, quella di Torremaggiore, il “Sacco e Vanzetti day 2014”. Tema di quest’anno, fermare il conflitto mediorientale.
(foto home page: fonte saccoevanzetti.com)