Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti (da sinistra nella foto) anarchici italiani, vennero uccisi negli Stati Uniti d’America. A Charlestown, il 23 agosto 1927. Nicola Sacco, pugliese di Torremaggiore, aveva 36 anni; Bartolomeo Vanzetti, piemontese di Villafalletto, ne aveva 39. Vennero mandati alla sedia elettrica con l’accusa di avere ucciso un contabile e il titolare di un calzaturificio. L’assassinio di Sacco e Vanzetti è una vergogna raccontata nella storia e in molte iniziative culturali, come film e canzoni. Stasera a Torremaggiore, don Luigi Ciotti sarà presente alla commemorazionr.
Esattamente un anno prima dell’uccisione di Sacco e Vanzetti, dunque il 23 agosto 1926 moriva, a 31 anni, Rodolfo Valentino. O meglio, Rodolfo Alfonso Raffaello Pierre Filibert Guglielmi di Valentina D’Antonguella, il vero nome. Morì anche lui in America, ma per ben altri motivi rispetto a quello dei due anarchici. Fu la peritonite a uccidere Rodolfo Valentino, nato a Castellaneta il 6 maggio 1895, emigrò in America dove divenne il primo vero divo nella storia del cinema, all’epoca il cinema muto. Era anche un ballerino. La sua infanzia fu felice, figlio di Giovanni Guglielmi di Valentina d’Antonguella, ex veterinario di Martina Franca, e della francese Marie Gabrielle Bardin. Per la morte prematura del padre le cose divennero difficili, prima il collegio, poi venne cacciato per indisciplina, poi un primo tentativo all’estero a Parigi, quindi il ritorno a Taranto e poi il viaggio definitivo per l’America, dove sfondò. Morì a New York.
Ne approfittiamo anche per ricordare che i tre italiani erano tre, oggi definibili, migranti. Perché di essere migranti, prima o poi, è capitato e capita, e capiterà, a persone di tutti i popoli.
(foto: fonte Wikipedia)