Il ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, ha commentato in una conferenza stampa il parere dell’Avvocatura dello Stato. E ha detto che la procedura che ha portato alla cessione di Ilva ad Arcelor Mittal è stato questo: “commesso il delitto perfetto”.
Prosegue il ministro: chiunque valuti quelle 35 pagine del parere potrebbe verificare che saremmo in.presenza di pochissime cose regolari, nella procedura del bando.
Fatte queste (ormai consuete) dichiarazioni roboanti, Di Maio non dice cosa farà. Questa Ilva chiude o no? Ecco, parole a parte, il ministro non dice che decisione prenderà. Ma afferma: il bando non si può annullare. O meglio: se ci fosse qualcuno realmente interessato all’Ilva si potrebbe tentare la revoca. Ma non c’è.
Il suo predecessore Carlo Calenda dice: se ci sono le condizioni annulli il bando, altrimenti le “fesserie che ci stai propinando da mesi dimostrano solo confusione e dilettantismo”.
Marco Bentivogli, leader Fim Cisl: basta scaricabarile, Di Maio prenda una decisione. “Il ministro ha dato contemporaneamente ragione a chi vuole chiudere l’Ilva e a chi la vuole rilanciare ambientalizzata. Non abbiamo nessun pregiudizio sull’operato del ministro e del suo dicastero, chiediamo solo di decidere perché è da maggio che la trattativa si è interrotta. Abbiamo atteso troppi mesi di scaricabarile, i lavoratori non attenderanno ancora per molto tempo. Basta campagna elettorale. Se ci sono criticità gravi annulli la gara altrimenti è fumo e confusione utile solo alle prossime elezioni. La fabbrica è senza manutenzione e pericolosissima”.