È il rompicapo degli inquirenti da settimane. A Terno d’Isola, nel bergamasco, la 23enne Sharon Verzeni è stata uccisa la notte del 19 luglio. Uscita da casa, non vi ha fatto ritorno.
Per cercare di capire come andarono le cose gli inquirenti hanno ascoltato ed ascoltano familiari, chiunque potesse avere un collegamento e potenziali testimoni. Come gli abitanti nella zona. Come,, ad esempio, il 76enne originario di Ostuni e residente a lungo a Ceglie Messapica, da tempo vive in quel paese della Lombardia. Da casa sua la strada di casa di Sharon Verzeni si vede benissimo. Richiesto di dire cosa avesse potuto notare all’una meno dieci di quella notte, l’ora di allontanamento da casa della 23enne, aveva risposto che era a dormire. Gli sono state mostrate immagini di videosorveglianza: era in balcone, a fumare.
Il 76enne pugliese è indagato per falsa testimonianza.
Gli è stato dunque chiesto se avesse visto chi c’era a bordo della bicicletta passata da lì a quell’ora, elemento forse determinante per chiarire l’assassinio. Ha detto e ripetuto, anche in un’intervista tv, che da lì, biciclette, a quell’ora non ne sono passate.