Di seguito il comunicato:
Le lesioni da pressione, volgarmente chiamate piaghe da decubito, sono delle ferite ulcerose che si creano sulla pelle di persone allettate o costrette in posizioni statiche per molte ore di fila, tutti i giorni.
Si tratta perlopiù di fenomeni frequenti tra la popolazione anziana e tra i pazienti allettati a causa di traumi importanti.
La pressione esercitata su alcuni punti del corpo come il sacro, i glutei, i talloni in posizione distesa o seduta, provoca l’impedimento della circolazione sanguigna in quei punti di pressione, con conseguente deterioramento della cute, che allo stadio iniziale tende ad arrossarsi, fino a lacerarsi creando vere e proprie piaghe.
Si formano così delle ulcere, che se non trattate adeguatamente, si infettano, con conseguente necrosi dei tessuti.
Il trattamento di queste lesioni, necessita di un approccio specifico, effettuato da un sanitario con elevate competenze in vulnologia. I presidi e le tecniche usate, infatti, differiscono di molto rispetto alla disinfezione di una ferita da trauma ( tagli, abrasioni). Tuttavia, spesso le lesioni di questo tipo sono trattate con disinfettanti comuni, con i quali si ottengono risultati diametralmente opposti a quelli sperati: la lesione peggiora e si infetta.
A questo punto si percorrono due strade: la prima, tentare di curare la lesione “ a tentativi”, rischiando reazioni sistemiche, setticemia e agonia del paziente; la seconda, ricorrere a professionisti specializzati, in grado di trattare e guarire completamente la lesione, restituendo dignità e qualità di vita al paziente.
La Dott.ssa Daniela Martino, già responsabile scientifico e docente di corsi E.C.M. in materia di medicazioni avanzate, opera in tutto il territorio di Martina Franca e zone limitrofe, a stretto contatto con i medici di famiglia, ottenendo risultati eccellenti nella cura di queste lesioni. Grazie alla dott.ssa Martino, migliaia di pazienti, in oltre 10 anni di attività, hanno recuperato integralmente la funzionalità dei siti in cui erano presenti lesioni, che per altri erano invece incurabili.