Di seguito, integrale, un intervento inviato da un ex consigliere comunale di Martina Franca, Paolo D’Arcangelo. Inizia con delle affermazioni benevole, forse anche troppo, nei riguardi del sottoscritto, il quale peraltro non può esimersi dal dirsi sorpreso nel leggere oggi che riparte il dibattito Tares (quale pianeta è stato frequentato finora da chi ha fatto quel racconto?). E adesso, sotto con l’intervento dell’ex consigliere che parla di conti pubblici (agostino quero):
Caro direttore, nell’esprimerTi il mio sincero apprezzamento per la quotidiana attenzione che stai, da solo (!) ma appassionatamente dedicando alla questione “TARES” ed ai costi che stanno per abbattersi sui cittadini martinesi a causa della superficialità con cui gli uffici comunali e le forze politiche, Sindaco in testa, la stanno affrontando, permettimi di offrire un piccolo contributo alla Tua “battaglia”:
CI RISIAMO: AL COMUNE CONTI IN (DIS)ORDINE SPARSO.
Ti ho trascritto integralmente l’art. 222 del Testo Unico delle Autonomie Locali (TUEL) per permettermi di contestare l’asserita “prudenza” con cui il Comune ha iscritto nel bilancio di previsione 2013, al titolo V, una anticipazione di cassa di 9milioni 243mila e 27 euro.
Dunque:
– in applicazione dell’art. 195 del TUEL(testo unico delle autonomie locali), l’anticipazione di cassa può essere utilizzata solamente in caso di spese urgenti e di modesta entità per il funzionamento dell’ufficio, o per le quali non sia possibile ricorrere ad altra forma di pagamento.
autorevole dottrina qualifica l’anticipazione di cassa come “scoperto di conto corrente”;
– la Corte dei Conti ha più volte sottolineato con proprie deliberazioni che il ricorso ad anticipazioni di tesoreria, non estinte al 31 dicembre di ciascun esercizio finanziario, desta molte perplessità perché “L’anticipazione di tesoreria fisiologicamente deve essere estinta nello stesso esercizio finanziario nel quale vi si è fatto ricorso”.
– La stessa Corte dei Conti ha precisato che “L’anticipazione di tesoreria è una forma di finanziamento a breve termine, di carattere eccezionale, cui l’ente può ricorrere solo per far fronte a momentanei problemi di liquidità. L’anticipazione può essere ottenuta previa richiesta dell’ente corredata da una delibera di Giunta. Sulla somma concessa in anticipazione maturano interessi passivi per il periodo nel quale essa viene effettivamente utilizzata. Il ricorso a tale forma d’indebitamento, soprattutto se reiterata nel tempo, oltre a produrre aggravio finanziario per l’ente, potrebbe costituire il sintomo di latenti squilibri nella gestione di competenza e, nei casi più gravi, configurare una violazione del disposto dell’art. 119 Cost. che consente di ricorrere al debito solo per finanziarie spese di investimento.
– Inoltre, ma non per ultimo, l’Art. 222 del ridetto TUEL così testualmente recita:
Anticipazioni di tesoreria.
1. Il tesoriere, su richiesta dell’ente corredata dalla deliberazione della Giunta, concede allo stesso anticipazioni di tesoreria, entro il limite massimo dei tre dodicesimi delle entrate accertate nel penultimo anno precedente, afferenti per i comuni, le province, le città metropolitane e le unioni di comuni ai primi tre titoli di entrata del bilancio e per le comunità montane ai primi due titoli.”
Nel merito dell’anticipazione di cassa iscritta dal nostro Comune:
– il limite massimo dei tre dodicesimi delle entrate accertate nel penultimo anno precedente (2011) , afferenti ai primi tre titoli di entrata del bilancio, NON E’ 9milioni 243mila e 27 euro, bensi 7milioni 952mila e 738 euro.
Vedere, per credere, la relazione al conto consuntivo 2011, prot. 34/1/2012 OREF del 21.06.2012, pagina 10:
– il superamento del limite quantitativo previsto dalle norme citate costituisce una grave irregolarità;
– all’argomento, il collegio dei revisori dei conti del comune, dedica 3 righi e una tabella (a pagina 35 dell’allegato parere), ma è a dir poco SCONVOLGENTE che i revisori non siano andati a controllare le (diverse) cifre del consuntivo 2011: MA CHE CONTROLLORI SONO???
Giacchè ci siamo, permettimi anche di contestare il parere dei revisori dei conti del Comune, perché:
– gli stessi revisori, alle pagine 22-23 dell’allegato loro parere, spiegano che per coprire integralmente il costo del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti serve una spesa di complessivi € 8.393.480, superiore di € 334.505,16 rispetto al 2012 (appunto perché quest’anno bisogna garantire la copertura integrale del costo).
– i revisori, tuttavia, non spiegano perché il piano economico finanziario della Tradeco, che ha costituito la base per il calcolo della tariffa TARES, arriva a complessivi € 9.168.405,72 ?
– e non spiegano neppure perché a pagina 28 del pure allegatoTi bilancio di previsione 2013, capitolo 9, la spesa complessiva per il servizio di smaltimento rifiuti arriva a toccare la spaventosa cifra di € 9milioni 370mila 641 euro!
E allora, prima che gli studi legali e commerciali martinesi avviino di nuovo una crociata dinanzi alla commissione tributaria contro le illegittimità degli atti del comune di Martina e prima che la Corte dei Conti intervenga a bacchettare le gravi irregolarità, ve n’è già quanto basta per chiedere: AL COMUNE DI MARTINA FRANCA, CHI CONTROLLA? E SOPRATTUTTO COSA CONTROLLA?
Senza dire che tutte le forze politiche, di maggioranza e di opposizione, si dovrebbero interrogare sullo “scoperto di conto corrente” al quale per la prima volta nella storia della città si è fatto ricorso, ma questo è un capitolo a parte.
Avv. D’Arcangelo, ma nella relazione dei revisori, pur indicando il limite massimo del 25% per l’anticipazione, se non erro, viene riportata la percentuale del 25,65%. Non è, comunque, superiore anche nei loro calcoli? Io non ne capisco niente, mi aiuti un po’ lei. Comunque, sarebbe anche opportuno leggere l’incarico che i revisori dei conti hanno avuto dall’amministrazione oltre quello avuto dal Consiglio Comunale. Può darsi che sia inserito lì il modo con cui devono operare e noi non ne sappiamo niente.
Bravo COSIMO,
il superamento del limite del 25% è certificato pure dai revisori finanche in riferimento ai 9milioni 243mila e 27 euro (3/12 di un importo scovato chissà dove !?!).
Ma il punto fondamentale è: quali sono le spese indifferibili e urgenti che giustificano il ricorso allo scoperto del conto corrente del comune?????
Avv. D’Arcangelo, sono d’accordo ed aggiungo: non mi sembra che abbiano suggerito prudenza i revisori in merito al ricorso all’anticipazione di cassa. Piuttosto stanno suggerendo all’amministrazione di aumentare le tasse (perchè a Martina sono basse) mediante l’istituzione della tassa di soggiorno ed aumento di quella della pubblicità. Però dell’immenso patrimonio immobiliare del comune di Martina (cioè, nostro, in parte indivisa) non se ne fottono niente! Fanno un solo cenno alla scarsa remunerazione perchè è riportato nella relazione previsionale e programmatica altrimenti non l’avrebbero manco detto. L’importante che hanno sottoscritto con l’amministrazione il loro contratto di incarico oltre quello ricevuto per legge dal consiglio comunale. Ah, mi hanno riferito che personale dipendente arrivato da altri comuni pare si sia scocciato di stare senza far niente perchè al comune di Martina pare si lavori poco. Altro che dotazione sottodimensionata!!!
Cosimo,
noto con piacere che “studi le carte” prima di esprimere giudizi.
Voglio sperare che tutte le forze politiche presenti in consiglio comunale, a cominciare dal primo consigliere (Franco Ancona) facciano altrettanto: in passato, invece, molti – a destra e a sinistra – hanno votato a occhi chiusi perché l’ufficio di ragioneria o i revisori avevano certificato che “era tutto a posto”…e a posto non era niente!
Ma a quale epoca ti riferisci. Tu citi il link della relazione del penultimo collegio dei revisori che mi sa non diceva che le cose andavano bene……!!!
Gent.mo Avv D’Arcangelo, c’è chi su un noto social dice che lei ha detto delle inesattezze con lo scopo di colpire un avversario politico.
Può dirmi cosa ne pensa?
Gent.ma Amalia,
in materia di conti pubblici ho già dimostrato nel recente passato che non guardo in faccia neanche gli amici.
Oggi, come ieri, a me interessa solo la trasparenza nella gestione dei soldi dei martinesi.
E se ho detto inesattezze saró ben lieto di essere smentito.
Caro Paolo, purtroppo le risposte preferiscono darle dai social, piuttosto che confrontarsi con la gente!! Anche se è difficile da mandare giù penso che questa amministrazione sia assolutamente sorda alle richieste dei cittadini!! e ciò che è stato il loro cavallo di battaglia in campagna elettorale adesso è diventato un mulo cocciuto e sordo
Allo scienziato, che si erge tale in contesti dove non può essere contraddetto dal diretto interessato, chiedo:
1. con quale DELIBERA di consiglio comunale è stato approvato il vigente regolamento comunale che disciplina l imposizione e la riscossione dell Imposta Comunale sulla Pubblicità, così come richiamato nella delibera di giunta con la quale questa amministrazione comunale ha aumentato le tariffe della stessa imposta?
2.dov’è possibile consultare detta DELIBERA di consiglio comunale per verificare l esatta imposizione e riscossione della imposta sulla pubblicità?
3. se dovesse mancare la citata DELIBERA di consiglio comunale, è possibile riscuotere l imposta e,sopratutto, i martinesi come possono formulare eventuali ricorsi in CTP e CTR?
Che fà, risponde e dove risponde, quando risponde, conosce la risposta?
Giusto per evitare sciocche repliche, da non confondersi con il regolamento per l istallazione dei cartelli pubblicitari, quest’ultimo è che è un altra cosa e non serve per l imposizione e la riscossione della pubblicità, CHIARO?!
Ottimo Michele,
Stai facendo un bel lavoro mettendo volontaristicamente a disposizione la tua provata esperienza in materia di tributi.
Dovrebbero “approfittarne” quanti hanno responsabilità pubbliche.
Quanto agli scienziati, abbandonali pure al loro “metodo social” o, se preferisci, al “metodo-Sindaco: NON RISPONDO”