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Carcere di Taranto: oltre novecento detenuti, circa il triplo della capienza Denuncia Sappe

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Dapprima la dura critica al dipartimento dell’amministrazione penitenziaria. Poi la spiegazione, da parte del Sappe: riguarda il carcere di Taranto.

“Un carcere nato per 320 detenuti con un organico 270 poliziotti”: oggi “siamo arrivati ad oltre 900 detenuti per 500 posti, mentre i poliziotti sono aumentati di appena di pochissime decine, ad oggi (300) di unità. I materassi sono quasi esauriti, mentre dal carcere di Potenza sono arrivati dei letti semi rotti; ormai i detenuti non hanno nemmeno lo sgabello per sedersi per cui sono costretti a mangiare in piedi in stanze ove si deve stare immobili poiché non c’è più posto, peraltro in ambienti fatiscenti dal punto di vista igienico/sanitario”. Ancora: “proprio a Taranto erano previsti dei lavori urgentissimi ai padiglioni A e B per fare il cappotto esterno e per sostituire le finestre da cui entra vento ed acqua nelle stanze dei detenuti che giustamente protestano poiché è una situazione invivibile, per cui era previsto uno sfollamento; invece no, si continuano a mandare detenuti, forse perché se arrivano a 1000 qualcuno prenderà un bel premio? Come è possibile che non tanto lontano da Taranto, Catanzaro per esempio, con una capienza di 682 detenuti ne sono presenti 659(dati Dap al 31 ottobre 23) con un organico di 450 poliziotti (e potremmo fare decine e decine di esempi)? ” In Puglia, secondo il sindacato di polizia penitenziaria, c’è un sovraffollamento dei penitenziari nell’ordine del 65 per cento oltre la capienza.” Dei poliziotti che sono costretti a vivere in questo inferno dantesco abbiamo denunciato più volte la grave situazione lavorativa. Servitori dello Stato senza diritti per cui la Costituzione, le leggi, i contratti, gli accordi sindacali sono carta straccia, costretti a turni massacranti con uno stress che ti brucia il cervello, obbligati a lavorare per 8/10/12 e più ore in ambienti igienico-sanitari fatiscenti che violano di tutte le leggi in materia di igiene e sicurezza sui luoghi di lavoro, senza la possibilità di poter consumare i pasti e senza nemmeno un bagno per i bisogni fisiologici. Abbiamo scritto all’Asl che avrebbe il potere di intervenire per ripristinare le condizioni minime di igiene e salute sia per i detenuti e per i lavoratori inutilmente.”


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