Di seguito un comunicato diffuso dagli organizzatori:
“Alta Daunia Peranzana: gestione dell’oliveto e strumenti di crescita per la filiera olivicola” è il
tema del workshop Il workshop promosso dall’OP Peranzana, in collaborazione con
Syngenta, in programma il 28 febbraio 2024 (ore 17.30, fattoria Rovello a San Paolo
Civitate). Con questo appuntamento si intende concentrare l’attenzione sullo stato di salute
della filiera olivicola-olearia dauna, soprattutto dopo un’annata produttiva anomala che ha
registrato prezzi di mercato inaspettati e, forse, difficilmente replicabili. Da questo si evince
che, in futuro, diventa sempre più necessario puntare alla programmazione, alla
concentrazione delle produzioni rafforzando il sistema della cooperazione quale utile
strumento per la tutela della redditività degli olivicoltori e dell’intera filiera. Come è noto il
Territorio è stato sempre caratterizzato da fenomeni di speculazione commerciale con un
valore aggiunto quasi sempre appannaggio delle imprese del centro nord. In questo contesto
appare sempre più importante la riorganzzazione del comparto dell’oliva da mensa che
potrebbe diventare oltre ad una alternativa reddituale il vero strumento di valorizzazione
dell’oliva e duplice attitudine
Si ricorda che l’Italia produce circa 80 mila t/anno di olive da tavola che, tuttavia, non
riescono a soddisfare la domanda interna, ma che presenta potenzialità di crescita importanti
grazie alle peculiarità distintive delle sue varietà strettamente legati alla tipicità dei territori e
alle tradizioni locali, da sempre attente a preservarne l’elevate proprietà salutisticonutrizionali. Per superare le criticità strutturali e liberare le potenzialità economiche del
settore, sarebbe opportuno concordare una “strategia nazionale integrata”, volta a costruire
valore, facendo leva sulle identità territoriali, il patrimonio varietale, le innovazioni
tecnologiche in grado di rafforzare la competitività delle imprese.
Migliorare la qualità, comunicare i caratteri distintivi dei diversi prodotti, potenziare il ricorso
alle certificazioni internazionali, alle protezioni di origine e all’analisi sensoriale, sono
strumenti da considerare nell’immediato futuro, per garantire le condizioni per una crescita
della redditività del settore e dell’immagine nei mercati di sbocco. Proprio per questo l’OP
Peranzana sostiene con forza il programma di miglioramento qualitativo della varietà
Peranzana a duplice attitudine, promosso da tempo dal Consorzio Peranzana Alta Daunia,
anche grazie alla richiesta di riconoscimento della Dop con la menzione “Alta Daunia” che
può rappresentare per l’intero territorio l’inizio di un percorso in grado di legittimare la qualità
organolettica e nutrizionale di una cultivar che si pregia di un processo produttivo al naturale
(in salamoia) molto apprezzato dai mercati.
Di questo si parlerà nel worhshop del 28 febbraio. Previsti gli interventi di Costantino
Rubino (sindaco di San Paolo Civitate); Emilio Di Pumpo (sindaco di Torremaggiore);
Francesco Miglio (sindaco di San Severo); Giampietro Di Mola (presidente Ordine
Agronomi e Forestali Foggia); Tommaso Loiodice (presidente UNAPOL); Paki Attanasio
(presidente GAL Daunia Rurale 2020); Nazzario D’Errico (direttore OP Peranzana, AD Il
Sistema olivicolo dell’Alta Daunia); Nunzio Prencipe (Field crop expert Syngenta Italia)
“Novità nella difesa da fitofagi e patogeni dell’olivo;. Antonio Stasi (Università di Foggia),
“Prospettive di mercato per la filiera olivicola Dauna”; Giuseppe Lipartiti, (presidente
Consorzio Peranzana AD) “L’oliva Alta Daunia Peranzana verso il riconoscimento a DOP”;
modera il giornalista Antonio D’Amico.
Partner dell’evento Syngenta che focalizzara i temi della razionale gestione agronomica
dell’oliveto e dei mezzi di difesa in un’ottica di sostenibilità ambientale