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Martina Franca, tasse: Tari locali vuoti, l’ex assessore si scaglia contro il sindaco "Che deve fare un cittadino? Deve consegnare l'agibilità?"

mariella

mariellaCi invia il seguente intervento Franco Mariella, ex consigliere comunale ed ex assessore comunale di Martina Franca, attualmente assessore comunale di Palagiano:

Nel Consiglio Comunale di Martina Franca del 19 maggio scorso, tra quelli che ritengo tanti pastrocchi ce n’è uno che penso sia veramente grossolano. Per alcuni immobili è stata di fatto trasformata la Tari da tassa finalizzata alla copertura dei costi del servizio rifiuti a tassa di proprietà, basti leggere l’ultimo comma dell’articolo 6. PER I LOCALI VUOTI E PRIVI DI UTENZE BISOGNA CONSEGNARE I TITOLI ABILITATIVI (AGIBILITA’ O ABITABILITA’?) Ma si rende conto il sindaco. con il suo assessore, che vi sono tanti locali vuoti con il cartello fittasi che non producono rifiuti? Cosa deve fare un povero cittadino, consegnare l’agibilità? E poi rifare la pratica per riottenerla?

Art. 6

LOCALI ED AREE SCOPERTE NON SOGGETTI AL TRIBUTO

1.Sono escluse dal tributo:

  1. le aree scoperte pertinenziali o accessorie a locali tassabili ad eccezione delle aree scoperte operative delle utenze non domestiche;
  2. le aree comuni condominiali di cui all’articolo 1117 c.c. che non siano detenute o occupate in via esclusiva, come androni, scale, ascensori, stenditoi o altri luoghi di passaggio o di utilizzo comune tra i condomini.

2.La presenza di arredo oppure l’attivazione anche di uno solo dei pubblici servizi di erogazione idrica, elettrica, calore, gas, telefonica o informatica costituiscono presunzione semplice dell’occupazione o conduzione dell’immobile e della conseguente attitudine alla produzione di rifiuti. Per le utenze non domestiche la medesima presunzione è integrata altresì dal rilascio da parte degli enti competenti, anche in forma tacita, di atti assentivi o autorizzativi per l’esercizio di attività nell’immobile o da dichiarazione rilasciata dal titolare a pubbliche autorità.
3.La mancata utilizzazione del servizio di gestione dei rifiuti urbani e assimilati o l’interruzione temporanea dello stesso non comportano esonero o riduzione del tributo.
4.Non sono soggetti all’applicazione della tributo i seguenti locali e le seguenti aree scoperte non suscettibili di produrre rifiuti urbani, quali ad esempio:

per le utenze domestiche

  1. solai e sottotetti non collegati da scale, fisse o retrattili, da ascensori o montacarichi;
  2. centrali termiche e locali riservati ad impianti tecnologici, quali cabine elettriche, vano ascensori e quei locali dove non è compatibile la presenza di persone o operatori;
  3. locali privi di tutte le utenze attive di servizi di rete (gas, acqua, energia elettrica) e non arredati;
  4. locali in oggettive condizioni di non utilizzo in quanto inabitabili, purché di fatto non utilizzati, o oggetto di lavori di ristrutturazione, restauro o risanamento conservativo in seguito al rilascio di licenze, permessi, concessioni od autorizzazioni, limitatamente al periodo di validità del provvedimento e, comunque, non oltre la data riportata nella certificazione di fine lavori;

per le utenze non domestiche

  1. locali dove si producono esclusivamente, di regola, rifiuti speciali non assimilati agli urbani secondo le disposizioni normative vigenti, a condizione che il produttore ne dimostri l’avvenuto trattamento in conformità alle normative vigenti, fatto salvo quanto previsto all’art.9 comma 2 del presente regolamento;
  2. centrali termiche e locali riservati ad impianti tecnologici quali cabine elettriche, silos e simili, dove non è compatibile o non si abbia di regola la presenza umana;
  3. aree scoperte destinate all’esercizio dell’agricoltura, silvicoltura, allevamento e le serre a terra;
  4. aree adibite in via esclusiva al transito dei veicoli destinate all’accesso alla pubblica via ed al movimento veicolare interno;
  5. aree impraticabili o intercluse da recinzione;
  6. aree in abbandono o di cui si possa dimostrare il permanente stato di inutilizzo;
  7. aree non presidiate o adibite a mero deposito di materiali in disuso;
  8. zone di transito e manovra degli autoveicoli all’interno delle aree degli stabilimenti industriali adibite a magazzini all’aperto;
  9. aree adibite in via esclusiva all’accesso dei veicoli alle stazioni di servizio dei carburanti;
  10. le superfici destinate al solo esercizio di attività sportiva, ferma restando l’imponibilità’ delle superfici destinate ad usi diversi : spogliatoi, servizi igienici, uffici, biglietterie, punti di ristoro, gradinate e simili.

5.Le circostanze di cui al comma precedente devono essere indicate nella dichiarazione originaria o di variazione ed essere riscontrabili in base ad elementi obiettivi direttamente rilevabili o da idonea documentazione quale, ad esempio, il certificato di inabitabilità o inagibilità emesso dall’ufficio tecnico comunale dell’Ente a firma del Responsabile del Servizio competente, oppure la revoca, la sospensione, la rinuncia degli atti abilitativi tali da impedire l’esercizio dell’attività nei locali e nelle aree ai quali si riferiscono i predetti provvedimenti.
6.Nel caso in cui sia comprovato il conferimento di rifiuti al pubblico servizio da parte di utenze totalmente escluse dal tributo ai sensi del presente articolo, lo stesso verrà applicato per l’intero anno solare in cui si è verificato il conferimento, oltre agli interessi di mora e alle sanzioni per infedele dichiarazione.

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8 Comments

  1. Mi sa che al comune di Martina Franca vedono le cose al contrario.
    Si parla tanto di semplificazione e poi ci si trova questa complicazione o meglio una frittata.
    Quello che stupisce è il fatto che, in tema di controlli e di pareri di competenza dei revisori dei conti, l’art. 239 c. 1 punto b) n. 7) prevede “proposte di regolamento di contabilita’, economato-provveditorato, patrimonio e di applicazione dei tributi locali”.
    A questo punto c’è da chiedersi: i revisori dei conti hanno espresso il parere sul regolamento in questione?
    Se l’hanno espresso, alla luce della previsione riportata nell’articolo, hanno valutato i riflessi sulle potenziali maggiori entrate considerata l’amplia platea di locali che fino al 2014 non sono stati tassati ai fini TARSU, TARES e TARI e che oggi lo sarebbero? Le entrate sarebbero state maggiori con la conseguente riduzione della tariffa. Che invece è aumentata. Eppure tra loro, revisori, ce ne è uno che la scorsa settimana è stato relatore in un convegno, se non erro, prorpio sui tributi locali, a Locorotondo e che, conseguentemente, ha sicuramente da insegnarci qualcosa. Forse!
    Poi, i consiglieri comunali, soprattutto di opposizione, dove stanno? Si rendono conto del potenziale caos che la disposizione in questione avrebbe genererato all’ufficio tecnico? Se Mariella non se ne fosse accorto, gli accertamenti sarebbero arrivati tra due o tre anni quando l’attuale amministrazione è certo che non sarebbe più in carica ed il danno già fatto.
    O la disposizione serve a generare ulteriore inutile lavoro per giusticare anche le assunzioni illegittime?
    O la disposizione serve a giustificare l’ATTIVAZIONE DI NUOVI SERVIZI ed il MIGLIORAMENTO DEI (dis)SERVIZI esistenti per aumentare la retribuzione di posizione dei dirigenti in particolare della Merico?
    BASTA! BASTA! BASTA! Non se ne può più della Merico e di questa amministrazione che l’ha assunta a tempo indeterminato!
    Attenzione: la Merico potrebbe rimanere a Martina quasi 15 anni. Chissà cosa ci aspetta per il futuro considerato quello che solo dal 2011 inoltrato, quattro anni, è stata capace di riservare ai cittadini di Martina.

  2. A Martina abbiamo avuto professionisti che nel ricoprire i ruoli di assessori o consiglieri hanno mostrato spesso e volentieri di ignorare il confine che deve esistere fra l’esercizio della professione e l’incarico ricoperto. Il più delle volte è stato utilizzato tale incarico per acquisire una visibilità che la semplice attività professionale aveva loro negato almeno fino all’assunzione di tale ruolo pubblico. Oggi, per la prima volta da quando leggo i giornali prendo atto dell’intervento nelle questioni di un comune da parte di un assessore di un altro comune. Possono essere condivisibili le questioni di merito ma, sicuramente, lasciano a desiderare le questioni di metodo e di stile. Se un assessore di Martina decidesse di intervenire su questioni attinenti esclusivamente il comune e i cittadini di Locorotondo o di Alberobello verrebbe immediatamente richiamato dal sindaco di quei comuni. Duole dire che, ancora una volta, si dimostra di non aver capito come ci si deve comportare quando si è chiamati a ricoprire incarichi pubblici. E’ ancor più grave quando tale errore lo commette chi ha già ricoperto incarichi e, soprattutto, chi non perde occasione per dire al prossimo: cosa, dove, quando dovrebbero fare gli altri. Ritengo che prevalga sull’essere cittadino di un paese la funzione pubblica che in un determinato momento si ricopre. E questo per l’importanza che attribuisco a tutti i ruoli istituzionali.

    1. Si vuole che si presti attenzione all’eventuale pagliuzza per spostarla, l’attenzione, dall’enorme trave presente nel regolamento in questione. Strategia?

  3. Forse a qualcuno sfugge che Mariella, benché ricopra un ruolo prestigioso in un altro Comune, e’ sopratutto cittadino martinese, attento, avendone la professionalità , alle numerose problematiche che la gestione allegra di questa Amministrazione ha posto in essere, a discapito della povera gente che non ne può più di tasse, errori, file ed umiliazioni derivanti dalla saccenza e dal l’arroganza di chi, invece, dovrebbe dire a grazie a chi si preoccupa di evitare danni anche più consistenti nel futuro. Comunque il tempo ci darà ragione.

    1. Grazie per il suo intervento. Forse sfugge a tutti che qui gli interventi, purché non siano diffamatori, sono bene accetti tutti. Quelli che piacciono e quelli che non piacciono. Non c’entra assolutamente niente essere di qua o di là, di questo posto o di quell’altro posto. (agostino quero)

      1. Finora non sono intervenuto, ma ora ritengo utile farlo. Il signor Antonio attacca il signor Mariella perchè, ricoprendo ora un ruolo pubblico (in altra cittadina pugliese) non dovrebbe contestare nulla all’attuale amministrazione della città dove risiede ed opera professionalmente.
        Da quello che deduco, sempre dal commento in questione, è che in passato il signor Mariella avrebbe raggiunto risultati nell’esercizio della professione grazie alla visibilità dovuta al ruolo politico – pubblico svolto. Signor Antonio, fornisca, oltre al nome, anche il cognome per poter svolgere un dialogo leale. Magari fornisca anche informazioni sui suoi trascorsi, politico – pubblici ed anche professionali. Solo così il confronto potrà essere alla pari. Il signor Mariella, come si dice, ci ha messo la faccia. Lei no!
        Poi il signor Mariella penso abiti a Martina e paghi le tasse a Martina. Perchè negargli la possibilità di intervenire nella sua qualità di cittadino? Cittadino a cui le norme emanate negli ultimi anni attribuiscono il ruolo rafforzato di controllore della cosa pubblica. Ritengo quanto stia facendo il signor Mariella.
        Non sono a conoscenza delle proprietà del signor Mariella. Non so se è proprietario di locali vuoti. Quello che ha evidenziato nell’articolo, però, penso che interessi tanti cittadini di Martina. Pensi solo alle imprese edili che oggi posseggono tanti locali vuoti ed agibili. Cosa devono fare, rinunciare all’agibilità dopo aver speso tanti soldi per poterla ottenere?! Rischiare di peredere le vendite per assenza dell’agibilità?!
        Signor Antonio, tolga la maschera, da uomo a uomo!!!

  4. Premetto che non ho, non ho mai avuto e non desidero avere nessun ruolo politico-pubblico. Non sono entrato nel merito della questione limitandomi solo a dire che non è politicamente corretto che un esponente di altra amministrazione entri, almeno finchè ricopre tale ruolo pubblico, in faccende di altre amministrazioni; sempre fino a quando le altrui decisioni non abbiano ripercussioni sulla amministrazione di propria competenza. Avrei detto la stessa cosa se l’assessore Cervellera fosse intervenuto su questioni di Palagiano di competenza dell’assessore Mariella. Rientra in quel sistema di relazioni fra istituzioni che dovrebbe sempre ispirarsi ad un galateo istituzionale. Stiamo parlando dell’A, B, C dei rapporti fra istituzioni. Quando ho parlato, invece, del confine spesso impercettibile a Martina tra esercizio della professione e svolgimento delle funzioni di consigliere o assessore ho fatto un ragionamento generico e non riferito ad una persona o ad una categoria professionale in particolare (quando mai ho parlato di risultati raggiunti nella professione e soprattutto quando e dove ho fatto riferimento ad una persona specifica piuttosto che ad un’altra?). Infatti, queste situazioni ibride in cui non si capisce (capiva) se certi interventi vengono (venivano) fatti dal professionista o dall’assessore o consigliere di turno si sono registrate, e sono già state da me stigmatizzate in passato, con consiglieri o assessori bipartisan e delle più svariate professioni (avvocati, commercialisti, geometri, ingegneri, ecc). Sarebbe bene che ci fosse, sempre che non ci sia, una norma che impedisca a chi ricopre cariche istituzionali, di maggioranza come di opposizione (non riguarderebbe Mariella per la tranquillità dei suoi sostenitori on line, non essendo oggi né consigliere né assessore del comune di Martina) di assumere incarichi contro l’istituzione che si rappresenta. Non avendo letto il regolamento di cui si discute (probabilmente sarà pieno di errori) ringrazio l’assessore Mariella per aver allegato al suo intervento l’art. 6 in quanto mi ha consentito di leggerlo addivenendo a conclusioni non proprio in linea con le sue. Infatti, sicuramente non è l’ultimo comma, che lui invece richiama espressamente, di tale articolo 6 a portare alle sue conclusioni. A tal proposito, ritengo che qualcosa dicano al riguardo i commi 2 e 5 e, secondo il mio modesto punto di vista, porterebbero a conclusioni diverse e meno allarmistiche per i contribuenti rispetto a quelle del sig. Mariella. Sicuramente mi sto sbagliando ma, come sempre, sono pronto ad accogliere le posizioni altrui solo di fronte ad una spiegazione che mi risulti pienamente convincente. Io ho detto anche nel merito quello che non mi ha convinto dell’intervento. Sarebbe utile che chi su questo giornale ha sposato in pieno la posizione di Mariella dicesse come sia pervenuto a tale conclusione da una attenta lettura dell’artico 6 in questione. Magari l’analisi può risultare assolutamente convincente.

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