Yevgeny Prigozhin, 62 anni, di San Pietroburgo (foto). Concittadino di Vladimir Putin, dieci anni più grande. Il secondo, presidente della Russia.
Il primo, anni fa, scontati tredici anni di carcere per vari reati, aveva una paninoteca a San Pietroburgo. Poi ne aprì una più grande ed elegante, un locale di ristorazione alla moda, ed il concittadino dell’ex, Leningrado, il presidente Putin ci portava anche capi di Stato che erano in visita in Russia.
Poi Prigozhin ha ampliato i suoi interessi. Fino alla guerra ed alla creazione di una milizia mercenaria, Wagner, che aveva il Cremlino come cliente privilegiato per intervenire brutalmente in Siria, in Africa, ora in Ucraina.
Prigozhin via via ha contestato le “colombe” poi i generali russi, mentre radeva al suolo Bakhmut con i suoi mercenari. In queste ore la rottura con Putin è totale e drammatica. A San Pietroburgo l’esercito russo ha perquisito la sede di Wagner sequestrando, fra l’altro, quattro miliardi di rubli (equivalente di una cinquantina di milioni di euro).
L’ex amico Putin, nel frattempo ritenuto abbandonato dagli alleati dittatori Lukashenko e Tokaev, è l’obiettivo del criminale conclamato Prigozhin nella sua ribellione (vedi anche alla voce tentativo di colpo di stato) con le milizie di Wagner pronte ad essere a Mosca in serata. Finora, clamorosamente, senza essere fermati. Per Putin potrebbero essere guai seri. La padella e la brace (ruoli intercambiabili) fanno la guerra fra loro e preoccupano un po’ di più il mondo, come se il mondo non ne fosse già stufo.
Quindi, a fine giornata, la svolta. Secondo fonti di stampa il bielorusso Lukashenko ritiene esserci un accordo Prigozhin-Putin per fermare la marcia con la salvaguardia dei Wagner. Poi Prigozhin, in un messaggio audio, ha detto “torniamo indietro per non spargere sangue russo”. Ha aggiunto il ritorno di Wagner in Ucraina.
Il comunicato attribuito alla presidenza della Bielorussia:
Questa mattina, il Presidente russo Vladimir Putin ha informato il suo omologo bielorusso sulla situazione nella Russia meridionale con la compagnia militare privata Wagner. I capi di Stato hanno concordato azioni congiunte. Come seguito agli accordi, il Presidente della Bielorussia, dopo aver ulteriormente determinato la situazione attraverso i propri canali e d’accordo con il Presidente della Russia, ha avuto colloqui con il capo della PMC Wagner, Evgenij Prigozhin. I negoziati sono proseguiti per tutta la giornata. Come risultato, sono stati raggiunti accordi sull’inammissibilità di scatenare un sanguinoso massacro sul territorio della Russia. Evgenij Prigozhin ha accettato la proposta del Presidente della Bielorussia Alexander Lukashenko di arrestare il movimento di persone armate della compagnia Wagner sul territorio della Russia e di adottare ulteriori misure per smorzare le tensioni. Al momento, un’opzione assolutamente proficua e accettabile per risolvere la situazione
situazione è sul tavolo, con garanzie di sicurezza per i combattenti della PMC Wagner. Come già riferito, sempre nella giornata di oggi, il Presidente della Bielorussia ha tenuto due incontri con il centro di potere del Paese su questa situazione.