Di Nino Sangerardi:
Il progetto (recupero ambientale del Bosco e valorizzazione della sua biodiversità attraverso la creazione di microfiliere gastronomiche) è stato ideato da Bio.Bio.Ga Associazione temporanea di scopo, sede in Gravina.Quest’ultima formata da Confcooperative Puglia, Comune di Gravina,Cnr Istituto scienze delle produzioni alimentari,Consorzio Con.F.A.T.,sig.Ditaranto Michele,Associazione Comunicaetica Madeinmurgia.org di Altamura.
Classificato al 17esimo posto nell’ambito del bando indetto dalla Regione Puglia : Psr 2014-2020 sostegno a progetti pilota e allo sviluppo di nuovi prodotti,pratiche,tecnologie.
L’aiuto economico concesso a Bio.Bio.Ga è pari a 495.103,60 euro,iniziativa da terminare entro 24 mesi.
Il Bosco comunale Difesa Grande è tra i più grandi per estensione,1890 ettari, delle Puglie. A metà luglio 2012 colpito dall’ennesimo incendio che distrugge la bellezza di 510 ettari. Nel primo pomeriggio di sabato 12 agosto 2017 le fiamme, a partire da contrada Ventricelli,bruciano circa mille ettari. Semplice constatare quel che rimane della foresta secolare.
Tutt’oggi,luglio 2020, non è dato sapere l’esito delle indagini svolte dalle Autorità competenti con oggetto i due incendi.
Dulcis in fundo, il 27 febbraio 2020 ben quattordici querce sono state abbattute senza autorizzazione.
Forse è utile rammentare la breve cronistoria di questa importante risorsa naturale già descritto nell’anno 1810 dalla Commissione ripartitoria dè demani ex feudali : “Fondo Difesa Grande liberamente posseduto dal Comune per ettari 1892,20…”.
Il dott.Domenico Nardone nel suo libro “Notizie storiche sulla Città di Gravina”edizione 1941 scrive “Oltre ai boschi privati v’è quello comunale di Difesa Grande. Destinato al pascolo e al taglio periodico della bassa frasca e querce deteriorate è una sorta di ceduo sottofustaia con alberi di cerro,quercia e perazzo,lentisco,biancospino eccetera. Ospita diversi esemplari di fauna come volpi,tassi,istrici,lepri,gufi,donnole. Un patrimonio che è fonte di vita a tanta povera gente che, specie d’inverno,va in questo bosco a legnare gratuitamente,senza dire che per la bellezza dei suoi panorami,per la selvaggina che in esso si rinviene e per la poca distanza dal centro cittadino(6 km.) rappresenta una magnifica meta turistica,specie in primavera e autunno. Tutto il fondo è diviso in sei sezioni,in ognuna vi è un fabbricato rurale,con ricetti per animali e ricoveri per il personale. Il Comune poi oltre al reddito che può ricavare dal taglio di legna,ne fitta annualmente il pascolo per sezione,ricavandone un utile che oscilla secondo le annate…”.
In data 5 agosto 1987 il Quotidiano di vita regionale PUGLIA pubblica l’articolo “Gravina,bosco in fiamme. Solito disastro doloso?”.Si legge :”Ancora un incendio nel bosco Difesa Grande.Fiamme gigantesche,pompieri di Bari e Matera,operai forestali e carabinieri e vigili urbani dentro l’opera di spegnimento del grande falò estivo,l’intervento di due aerei G-222 dell’Aereonautica militare, le telecamere della Rai. Il giorno dopo tra la cenere degli arbusti si tenta il solito bilancio : “è stato un disastro quasi certamente doloso”,”noi facciamo di tutto per salvaguardare il bosco però forse c’è qualcuno che vuole solo la distruzione”,”sono decine e decine gli ettari andati in fumo : una tragedia!”. Quindi tutti rincasano,esausti e infelici.
Durante l’anno 1981 l’assessore municipale Franco Tucci presenta il Piano economico del patrimonio silvo pascolivo del Comune di Gravina elaborato dal prof.Vittorio Gualdi dell’Università degli Studi di Bari. Prevede la razionalizzazione della coltivazione boschiva e armonizzazione della stessa con altre attività connesse alla silvicoltura,rappresentate dall’artigianato,zootecnia e turismo,anche “in relazione al ruolo di primaria importanza che il bosco in esame svolge nel sistema provinciale e regionale per interessi naturalistici e socio-economici”.
Cade l’Amministrazione di centrosinistra,di cui il democristiano Tucci era componente, e subentra la maggioranza Pci e Psi e Pri e Psdi che ignora la proposta del prof.Gualdi.
Quindi si contemplano,negli anni a seguire, non apprezzamento del Bosco e fuoco che annienta centinaia di ettari.