Di seguito alcuni comunicati diffusi dai carabinieri:
I Carabinieri della Compagnia di Molfetta (BA), in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP del Tribunale di Bari, dott.ssa Luigia Labriola, su richiesta del Sostituto Procuratore della locale Procura della Repubblica Dott. Manfredi Dini Ciacci, hanno tratto in arresto un pregiudicato bitontino, autore di un tentativo di estorsione in danno di un farmacista di Bitonto.
L’indagine è stata avviata in seguito alla denuncia sporta da un farmacista, il quale l’8 agosto scorso riceveva un’inaspettata visita da parte di un uomo, sui trent’anni, che non curante della presenza di numerosi avventori, pretendeva, con tono spavaldo, di parlare con il titolare. Il soggetto, caratterizzato da un viso scavato e con la barba incolta, intimava al responsabile della farmacia di uscire fuori dal locale. Dapprima non era chiara la motivazione della richiesta di avere un colloquio privato ma, dopo pochi istanti, l’uomo, in chiaro dialetto bitontino, acclarava in modo impavido il motivo della sua richiesta, proferendo le seguenti parole al malcapitato farmacista: “Sono appena uscito dalla galera, mi servono 300 euro, se non me li dai, stanotte do fuoco alla farmacia”. Aggiungeva: “siete assicurati?”. A tale richiesta il dottore opponeva una ferma opposizione, allontanando il giovane che se ne andava con fare minaccioso.
La scena però veniva immortalata dalle telecamere di sorveglianza della farmacia e da altre presenti nella strada adiacente. La visione delle immagini non lasciavano dubbi ai Carabinieri intervenuti, su richiesta dalle vittima. L’estortore era un viso conosciuto ai militari, che lo identificavano subito in L.B., 32enne del luogo, da poco uscito dal carcere e sottoposto ad una misura di prevenzione. Ieri il mandato di arresto da parte dell’A.G. di Bari, per tentata estorsione e violazione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel Comune di Bitonto.
L’uomo si trova ora di nuovo ristretto presso la Casa Circondariale di Bari.
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Continuano i servizi di prevenzione e contrasto al fenomeno dell’uso e dello spaccio di sostanze stupefacenti. Questa volta, i Carabinieri della Stazione di Ruvo di Puglia hanno deciso di porre alla loro attenzione un’impresa locale dedita alla produzione di Cannabis Sativa, avendo notato strani movimenti che interessavano quell’azienda. Decidevano così di procedere ad un controllo. Tutto sembrava in regola, comprese le autorizzazioni, ma i militari operanti notavano che tra le piante essiccate vi erano infiorescenze sospette. Al fine di verificare il THC (principio attivo) di tali vegetali, i militari decidevano di avvalersi di una consulenza della Sezione Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale di Bari che, in poco tempo, dava il suo responso. Effettivamente il THC di quelle piante era superiore al limite consentito dalla Legge, pertanto venivano sequestrate le infiorescenze essiccate del peso complessivo di 72 gr. e scattava l’arresto per il titolare dell’azienda M.F. di anni 43.
Lo stesso, su disposizione della competente A.G., è stato sottoposto agli arresti domiciliari, in attesa di giudizio.
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Ancora un arresto per droga operato dai Carabinieri di Bisceglie. Una pattuglia della locale Tenenza, mentre svolgeva un servizio perlustrativo volto a prevenire ed a contrastare lo spaccio di sostanze stupefacenti nel centro cittadino, individuava D.P.G. 23enne che si muoveva con fare sospetto in quelle vie. I militari, con il supporto di altri colleghi, decidevano così di seguirlo senza farsi notare. L’attività dava i suoi frutti, infatti, poco dopo, lo vedevano mentre consegnava qualcosa in cambio di soldi ad un altro ragazzo. I Carabinieri decidevano, quindi di bloccare l’acquirente, trovato in possesso di una dose di marijuana e di procedere al controllo di D.P.G.. Quest’ultimo, sottoposto ad una perquisizione personale veniva trovato in possesso di 13 gr di marijuana e della somma di 30 euro suddivisa in banconote di piccolo taglio. Sospettando che anche presso il domicilio, lo stesso, potesse occultare altra sostanza stupefacente, i militari estendevano la perquisizione anche alla sua abitazione ove rinvenivano altri 13 gr del medesimo tipo di sostanza sempre suddivisi in dosi.
D.P.G. veniva quindi dichiarato in arresto e, su disposizione della competente A.G., sottoposto agli arresti domiciliari in attesa di giudizio.
L’acquirente veniva segnalato all’Ufficio Territoriale del Governo della Bat, quale assuntore di sostanze stupefacenti.