Di seguito un comunicato diffuso da Filcams-Cgil di Taranto:
Licenziati senza passare dalle procedure previste per legge, da un’azienda che aveva annunciato di chiudere, per un’attività, il call center, che non è mai smessa. È il caso dei lavoratori del call center ex Human Power, in sit-in permanente, di giorno e di notte, davanti all’azienda, per protestare contro una procedura che non solo non rispetta la legge sui licenziamenti collettivi, ma che è la traduzione in pratica di scelte imprenditoriali incontrollate, che non tengono conto del territorio su cui insistono. Povertà si aggiunge a povertà, miseria a miseria, lavoratori trattati come pezzi d’arredo, messi per strada, progetti a lungo termine infranti in un battito di ciglia. Il call center impiega, in questo momento, oltre duecento lavoratori a progetto e prima del cambio della società, a questi si aggiungevano circa trenta assunti a tempo indeterminato, ora licenziati. “Una situazione paradossale, che non può rimanere impunita. Non possiamo permettere, come sindacalisti e prima ancora come uomini che hanno a cuore le sorti del territorio, che questa situazione non trovi una soluzione oppure che possa ripetersi. Protestiamo con forza contro i licenziamenti“, dichiara D’Arcangelo, segretario generale della Filcams Cgil di Taranto, che aggiunge: “mercoledì avremo un incontro in Prefettura, durante il quale speriamo di fare chiarezza. Nel frattempo la protesta continua e non escludiamo nessuna forma di iniziativa. Ci aspettiamo una presa di posizione anche da parte dei clienti, nazionali e internazionali, dell’azienda. Da loro deve arrivare un importante segnale di cambiamento“.